E’ strano.
E’ davvero strano che io non abbia scelto questi biscotti per il mio primo libro
E con non averli “scelti” non intendo di averli “scartati”, ma semplicemente non annoverati nella mia testolina nel momento in cui mi accingevo a scriverlo, il libro.
E anche i libri, anche loro sono qualcosa di ben strano…
A tenerli in mano e sfogliarli sembra che tutto fili liscio (ed infatti è così), ma a farli, a farli è tutta un’altra cosa. Ci sono spazi da rispettare. In cui stare. Numeri di pagine limitate in cui vorresti mettere tutto. Di te e per gli altri. E dato che il tutto è sempre troppo, almeno che questo tuo “tutto” sia ben rappresentato (pensi, vorresti, speri)!
E vorresti anche nel tuo piccolo accontentare tutti: chi li viole tradizionali, chi li vuole diversi, chi strani chi facili, chi veloci da fare…
E insomma messa così le cose non sono davvero semplici, tra te e te che stai lì a scegliere, e che hai poco tempo (davvero poco tempo) e tanto caldo (davvero tanto caldo, se è estate e devi stare col forno acceso praticamente h24) per pensare, elaborare, immaginare, cucinare, insomma fare.
E lì, alla ricerca del biscotto perfetto (che non è detto che sia il più buono o più goloso o più sano ma di volta in volta ognuno di questi o semplicemente quello più adatto alla situazione o allo stato d’animo di chi cucina, legge o mangia ;)), è facile che ti sfugga quanto di più semplice e che a rigore dovrebbe essere immediato, nella tua selezione: i biscotti delle occasioni speciali a casa tua.
Sono due, in effetti, questi biscotti speciali (a casa mia, ovvero per la mia famiglia).
I primi sono i cosiddetti “dolcetti di zia Casilde”: quelli ci sono, nel libro, anzi alcuni di voi li hanno anche assaggiati alla presentazione a Roma di un anno fa, e sono proprio i biscotti scelti per la locandina, li vedete qui, e sono pastarelle di frolla ripiene di marmellata di arance.
I secondi sono quelli che noi a casa chiamiamo gialletti, ma che Pellegrino Artusi nel sul libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” chiama “Paste di farina gialla”.
Si tratta infatti di biscotti di sola farina di mais (quindi anche indicati per chi è intollerante al glutine) che la mia pro-pro zia Casilde faceva e regalava insieme ai primi, a nipoti e pronipoti (parlo quindi della generazione dei miei nonni e dei miei zii e genitori) in occasioni speciali.
Una di queste era il Natale, o almeno, per come sono arrivati a me (a me, alle mie sorelle e ai miei cugini), entrambi i dolci sono “quelli speciali delle feste”, che tutt’ora mia mamma cucina e regala nel periodo natalizio e che del Natale conservano, nel nostro immaginario gustativo, il sapore.
Questi che vedete qua sopra, a dirla tutta, li ho rubati a mia sorella Irene.
Il Natale appena trascorso li ha preparati infatti lei, ed io, ogni volta, non posso resistere alla tentazione di quel giallo, e sgranocchiarne uno o due, e prima ancora di fotografarli.
Si servono con una spolverata di zucchero a velo sopra, e quest’anno abbiamo anche osato un velo di marmellata di fragole fatta in casa per farcirli.
La ricetta è quella di cui vi parlavo anche tanto tempo fa, e che Pellegrino Artusidescrive così:
mattarello più o meno spessi 8mm, e tagliarli
con un tagliapasta rotondo della grandezza che volete, non meno di 4 cm.
Kittys Kitchen
I racconti di Vaniglia mi fanno iniziare bene il lunedì, tra foto e idee che passano qui mi perderei… Peccato che il lavoro chiama! Buona settimana
rossella
Come dici bene Elisa!
Il lavoro chiama.
Siamo tutte Clark Kent che la sera ci togliamo gli occhiali con la montatura di tartaruga e ci mettiamo il mantello da Superman, come dicevo tempo fa proprio su queste pagine.. Dovremmo fondare un sindacato! ;-)
Grazie, e buonissima settimana cara…
:-*
Arianna Frasca
Eh, hai proprio ragione! Ma alla fine con la passione per la cucina tutto si fa, anche mettere l'impossibile dentro un libro per farlo diventare un signor libro ^^
E ti giuro, il tuo libro dei biscotti è perfetto anche senza questi.
rossella
Arianna bello questo commento "di cuore" che mi ha scaldato il cuore…
rossella
Arianna bello questo commento "di cuore" che mi ha scaldato il cuore…
Monica Giustina
Forse ci sarà sempre una ricetta 'he avresti voluto inserire', ed il libro è già bello così, chissà con altre tue aggiunte. Mi piacciono i biscotti con la farina di mais e questi sembrano proprio buonissimi…li provo appena ho un ritaglio di tempo!!
Francesca Cimarelli
La semplicità ripaga sempre, come anche le ricette legate a un ricordo. Io la cucina la vedo così, fatta di chiacchiere, momenti, ricordi…per me la cucina è evocativa, non è solo questione di palato. Ho provato solo una volta a fare le pastine dell'artusi (io le chiamo così), ma ora che ci penso è giunta l'ora di riprovare!!!