• Vai alla navigazione primaria
  • Vai al contenuto
  • Passa alla barra laterale
  • Passa al pié di pagina

Vaniglia — Storie di cucina

  • Home
  • Ricette
  • Food
  • Travel
  • Lifestyle
  • Diario
  • Portfolio
  • About
  • My Cookbooks
  • Contatti

Vellutata di cicerchie

17 Marzo 2014 Zuppe, minestre e vellutate

E’ ufficiale, ho aperto la confezione delle cicerchie!
Un regalo di mia zia, che la coltiva biologicamente in questo posto meraviglioso nelle mie adorate Marche, e che custodivo da mesi senza decidermi a cucinare…
Poi, l’illuminazione!
E’ bastato tenerle a mollo (una notte, due nel mio caso che poi voglio farle lessare meno tempo possibile ;-)), cambiando acqua due o tre volte, farle cuocere in abbondante acqua salata 20 minuti, e a quel punto si è scoperchiato una specie di vaso di Pandora.
Le mangerei sempre, anche a colazione! (e se lo dico badate che un modo di farlo lo trovo, voi seguitemi fino a venerdì e poi ne riparliamo! ;-P).
Allora, dicevo. Il vaso di Pandora.
Ho iniziato a cucinarle e apriti cielo.
Uno di quei cibi che nel mio caso hanno creato dipendenza vera.
Quindi questa settimana, ho deciso, sarà tutta dedicata a loro.
Si tratta di un legume antichissimo, dall’8000 a.C. in Mesopotamia, secondo ritrovamenti in siti archeologici, e che poi ha raggiunto la penisola Balcanica nel 6000 a.C., che resiste bene alla carestia e può crescere anche in alta quota, e che pertanto in passato è stato un “cibo di resistenza”.

Attualmente viene coltivata
solo in piccole aree più tradizionali lungo l’Appennino (le regioni Lazio, Marche, Molise, Puglia ed Umbria hanno
ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per le
cicerchie prodotte in varie zone delle regioni stesse, il riconoscimento di
prodotto agroalimentare tradizionale italiano) per un mercato di nicchia di intenditori o nostalgici del
cibo contadino, mentre in passato è stata molto usata in tutta l’Europa del centro-sud
come cibo povero, e tuttora nelle aree geografiche più aride e arretrate di
Africa, Asia e America del Sud, perché è una pianta rustica che non abbisogna
di concimi speciali o antiparassitari, oltre che, come dicevo, sopravvivere bene alla siccità.
Io mi sono innamorata del loro sapore (alcuni dicono a metà tra i ceci e i fagioli, ma a me sebra anche un po’ simile a quello dei baccelli), e del loro aspetto irregolare.
Le guarderei per ore!
In merito alla loro rusticità ed irregolarità, però, c’è da dire che le cicerchie sono tra i legumi meno standardizzati
geneticamente: può capitare una varietà tenera che cuoce subito e una dura che
non cuoce mai, una dal sapore più delicato ed una più saporita.
Io ho tenuto ammollo, lessato, assaggiato e poi immaginato, e cucinato.
Ecco il primo dei miei esperimenti, per augurarvi il più soft dei lunedì, per quanto possibile… ;-P

Vellutata di cicerchie

Ingredienti per 3-4 persone
200 gr di cicerchia
brodo vegetale q.b.
olio extravergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
1 rametto di rosmarino
sale e pepe q.b.
un paio di cucchiai di formaggio fresco spalmabile o panna
acida (facoltativo)
Ammorbidire le cicerchie nell’acqua per una notte (io le ho
tenute due notti e due giorni, cambiando l’acqua due o tre volte).
Tritare molto finemente aglio e rosmarino e farli rosolare
in una casseruola con un filo d’olio d’oliva.
Aggiungere le cicerchie scolate e sciacquate e lasciar
insaporire, mescolando, per qualche minuto.
A questo punto aggiungere il brodo, quanto ne basta per
coprire i legumi a filo, e lasciar cuocere per 20’, mescolando di tanto in
tanto e aggiungendo brodo se occorre.
Trascorso questo tempo, fuori dal fuoco, togliere un paio di
cucchiai di cicerchie e frullare il resto con un frullatore ad immersione.
Aggiustare di sale, e di brodo, se occorre, e rimettere sul
fuoco basso per altri 5’.
Alla fine aggiungere il formaggio fresco e mescolare bene
(si può frullare nuovamente per ottenere una consistenza cremosa).
Distribuire nei piatti, aggiungendo in ciascuno un po’ delle
cicerchie rimaste intere, una macinata di pepe e un filo d’olio extravergine d’oliva,
a piacere.

Servire calda con dei crostini al formaggio e rosmarino.

Se volete informarvi ulteriormente, io ho trovato informazioni interessanti su questo legume antico e prezioso qui, qui e qui.

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Categories: Zuppe, minestre e vellutate Tags: _primi piatti, cucine sostenibili, zuppe e vellutate, gluten free

Previous Post: « tonnarelli cacio e pepe con pecorino e ricotta di Picinisco
Next Post: cake alle due farine integrali, Cicerchia e yogurt »

Interazioni con il lettore

17 Commenti

  1. Valentina

    17 Marzo 2014 at 09:41

    Cara Vaniglia buongiorno e buona settimana innanzitutto. Proprio in questi giorni ho messo in programma una vellutata molto simile alla tua ma con le lenticchie (per cui ho un debole!) ma devo dire che ora mi hai messo una curiositá infinita con queste cicerchie…che non ho ancora mai mangiato!!! Pensa te… resto quindi in attesa di tutte le elaborazioni interessanti che ne farai :))) a presto e un bacino

    Rispondi
  2. elenuccia

    17 Marzo 2014 at 12:52

    Credo di non aver mai assaggiato le cicerchie. Purtroppo qua sono difficilissime da trovare. Chissà che in qualche mercatino con prodotti regionali non riesca a procurarmene un sacchetto…per poter aprire il vaso di pandora

    Rispondi
  3. rossella

    17 Marzo 2014 at 13:04

    *Elena: lenticchie? come questa??? ;)
    http://vanigliacooking.blogspot.it/2013/12/vellutata-di-lenticchie-con-panna-acida.html

    *elenuccia: io le ho viste anche al negozio bio vicino casa!!! :)

    Rispondi
  4. Valentina

    17 Marzo 2014 at 13:34

    Ahahaha sì più o meno, quella ricetta mi era sfuggita :D
    …cmq Valentina, non Elena :'(
    :P ;)

    Rispondi
  5. Zucchero e zenzero

    17 Marzo 2014 at 13:42

    Questi "cibi di resistenza", come i piccoli mammiferi che sono sopravvissuti ai dinosauri, mi fanno sempre molta simpatia! Le cicerchie non fanno eccezione anche perchè hanno un nome troppo carino :-)
    Sai che aspetto con ansia di vedere cosa hai combinato per mangiarle a colazione?
    Buona settimana!
    V

    Rispondi
  6. rossella

    17 Marzo 2014 at 14:16

    *Valentina: ehm, una specie di crasi tra il primo e il secondo nome?, per non parlare degli asterischi che mi escono parentesi quadre et varie… ;) ed è solo lunedìììììì!!!!!!

    Rispondi
  7. Ely Valsecchi

    17 Marzo 2014 at 17:47

    Anche io l'ho fatta tempo fa e mi piace molto! Sembra che questo legume stia tornando un po in augue per fortuna, che posto meraviglioso dove abita tua zia….Buona settimana cara!

    Rispondi
    • rossella

      18 Marzo 2014 at 07:02

      Ely buongiorno e buona settimana anche a te!
      Sarà forse anche un po' merito di noi foodblogger? ;)
      Un abbraccio.

      Rispondi
  8. Babs

    18 Marzo 2014 at 08:09

    uuuuuhhhhhhhhhhhhhh
    ma è questa!!!???
    braverrima!
    ci piace assai. ma già lo sapevamo vero?
    giorno Ross!
    baci baci

    Rispondi
    • rossella

      18 Marzo 2014 at 09:00

      Baaaaaaabs!!!
      Sì.
      È questa.
      ;)
      Grazie :*

      Rispondi
  9. Alexandra Bellavista

    18 Marzo 2014 at 08:57

    Tu ci credi che io che adoro i legumi..non le ho mai assaggiate!!!devo assolutamente provvedere perchè vado matta per questo tipo di piatti!!!chissà dici che tipo nel reparto coop fior fiore, quello dei prodotti regionali, potrei trovarle?
    http://duecuoriinpadella.blogspot.it/

    Rispondi
    • rossella

      18 Marzo 2014 at 09:06

      Alexandra io CGE mi servo spessissimo alla coop in quella linea mai vista… Ma tentare non nuoce!
      Quello che invece posso dirti con certezza è che nei negozi bio, reparto legumi secchi, si trova….
      Buona giornata!

      Rispondi
  10. Anonimo

    18 Marzo 2014 at 14:20

    Brava, non tutti conoscono le cicerchie, e buonissima. Mia madre la cucina spesso. Anch'io ho insegnato ai miei figli, ormai grandissimi, di mangiare i legumi, tutti.
    La vellutata nonl'ho mai fatta. Il brodo lo aggiungi freddo?
    Complimenti per il tuo blog. Saluti Anna

    Rispondi
    • rossella

      19 Marzo 2014 at 09:22

      Anna buongiorno e grazie!
      Brodo caldo, sissì!
      Appena raggiungo un pc specifico anche nella ricetta!

      Rispondi
  11. Alexandra Bellavista

    20 Marzo 2014 at 08:31

    *Rossella
    Sì alla coop nulla..proverò dal Bio!!!ma ora che ho visto la ricetta del dolce devo trovarle assolutamente!!!

    Rispondi
    • rossella

      20 Marzo 2014 at 08:43

      Alexandra, attenzione! ;)
      Non è in dolce… Per quello non temere provvediamo domani!

      Rispondi
  12. lagreg74

    22 Marzo 2014 at 20:39

    Sai che tua zia abita a pochi kilometri da dove sono io? Quasi quasi la vado a trovare e mi prendo un po' di cicerchia che mi piace assai…

    La tua cremina deve essere di un buono!

    Ciao
    Silvia

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

© 2023 · Vaniglia — Storie di Cucina · Privacy Policy

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.