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Vaniglia — Storie di cucina

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Polpettone all’uso zingaro come Pellegrino Artusi

10 Ottobre 2012 Pesce

Ricordate il mio post di quest’estate sui libri “da leggere più che da cucinare”?

E vi pareva che nonostante si trattasse di libretti agili (da valigia appunto), non illustrati  e soprattutto narrati, Vaniglia non ci scovasse dentro una ricettina da provare il prima possibile?
Alla pagina 27 del libro di Malvaldi, il giallo-culinario ispirato alla figura di Pellegrino Artusi (quante cose, no, in un libretto così piccolo?), fa la sua comparsa questo polpettone, poi alla pagina 35 raccontato sapientemente attraverso la voce della brava cuoca, di quelle di una volta, a servizio di nobili,  che “trasmettono” la ricetta in fretta e furia, magari tralasciando un pezzetto, perchè non vogliono mica veramente mollartela, la ricetta.
Questa breve narrazione ha scatenato in casa mia il pandemonio.
Era notte e tutti dormivano, quando da dentro il lettino la sottoscritta si è precipitata verso la libreria dell’ingresso per vedere se “nell’Artusi”, quello vero, ‘sto polpettone ci fosse o no.
Niente.
Eppure, anche se apocrifa, io questa ricetta la volevo.
Allora controlla e ricontrolla, e cerca sotto altri nomi. Niente.
Il fatto è che a noi ci hanno educato a non saltare al finale (se è un giallo, poi, guai!), e che Pennac in fondo lo abbiamo letto troppo tardi, per essere salvati da tutta ‘sta “costumazione” letteraria, e quindi il rovello di arrangiarmi la ricetta a occhio (ma alla fine lo avrei fatto lo stesso, n’è?;-)) me lo sono tenuto fino alla fine, quando, in fondo al libro, ho trovato questa meravigliosa sorpresa qua sotto (o qua sopra! :)).

Io adoro i polpettoni.
Mi sanno di cibo di casa. Cibo da famiglia.
Non a caso l’ho preparato quando è venuta mia sorellina a Roma! Di quelle ricette che coprono quasi l’intero pasto. Che si fanno con ciò che hai in casa…

Ve la riporto para-para, con i miei commenti tra parentesi.
Una cosa importante. L’autore consiglia le olive taggiasche. Io ve le impongo. Date retta. Fidatevi di Vaniglia. Se avete il palato fino (ed io lo so che lo avete), non siate grossolani come la sottoscritta che pensando che in fondo è un polpettone la prima volta che lo ha cucinato ci ha messo un’oliva a caso.
Perchè poi me ne sono dette di tutti i colori. Dato che il risultato è buono, buonissimo, ma si sente quanto sarebbe stato perfetto solo se…. ;)

ingredienti (per 4-6 persone)
500 g
di tonno
2 peperoni
300 g
di pane raffermo
100 g
di olive nere (taggiasche, tassativo ;))
2 uova
2 dl
di latte
3 cucchiai di olio
20 g
di burro
40 g
di pangrattato
3 cucchiai di panna della più fine
3 costole di sedano lunghe un palmo
Alcune foglioline di prezzemolo
Avendo a disposizione olive taggiasche il piatto ne
guadagnerebbe
(io non ne avevo a disposizione, e non solo confermo quanto
scritto nel romanzo, ma aggiungo che per chi ha un palato sensibile, l’uso
delle taggiasche è tassativo, se non si vuole che il gusto ne risulti un po’
troppo saporoso nel complesso, oserei dire un filino.. “’gnorante”)

Passare i peperoni sulla fiamma onde spellarli con facilità,
soffregandoli nella carta gialla; mondarli, privarli dei semi e tagliarli a
pezzetti
(io li ho messi in forno sotto al grill per qualche minuto, finchè
non si sono un po’ abbrustoliti, poi li ho tolti dal forno e messi in un piatto
coperti con un altro piatto  (in modo da farli “sudare” un po’: a quel punto si
sono spellati molto facilmente).

In una ampia padella, fare soffriggere il sedano a sottili
fettine, e quando avrà preso il colore aggiungere il peperone e far cuocere il
tempo di un saluto ad una bella dama.

Mettere nel frattempo il pane ad ammollare nel latte dopo
avergli fatto alzare il bollore.

Aggiungere indi il tonno, dopo averlo sbriciolato con una
forchetta, e lasciare che si ritiri. In successione, sempre girando, aggiungere
olive snocciolate, il pane ammollato e strizzato, prezzemolo, sale e pepe.
Lasciar quindi raffreddare.

In una ciotola riprendere il composto, intrìdendolo con le
uova, e lavorandolo bene colle mani, poi legare con la detta panna.

Si unga quindi una teglia di rame stagnato e si spolverizzi
con la metà del pangrattato e cuocerlo nel forno o nel forno da campagna.
(io
ho usato la mia padella in ghisa che amo alla follia, quasi più della cocotte,
e di cui vado oltremodo fiera, e ho cotto a 200°C per una mezz’ora, 40
minuti)


Questa dose potrà bastare per quattro persone; ed anche di
più, se si accontentano.
(Questa frase mi ha fatto sbellicare dalle risate. Secondo il
mio parere (e il mio stomaco) potrebbe bastare anche per 8!!!!!
(dal libro Odore di chiuso, di Marco Malvaldi)

________________________________________
Altri polpettoni in questo blog:
Polpettone di fagiolini alla ligure
Polpettone di carne
Polpettone di tonno con salsa maionese fatta in casa

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Categories: Pesce Tags: _secondi piatti

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Interazioni con il lettore

33 Commenti

  1. Elisa

    10 Ottobre 2012 at 06:47

    Uh voglio leggerlo anche io quel libro lì!! Mi sa che me lo segno per la mia rubrica su cibo e libri, posso appropriarmi del tuo suggerimento? :P
    Buonissimo il polpettone! :)
    Un bacione cara :)

    Rispondi
  2. lukiz

    10 Ottobre 2012 at 06:54

    hihihihi, per le olive.

    Rispondi
  3. rossella

    10 Ottobre 2012 at 07:36

    *elisa: come no? Anche a me è stato suggerito!

    *lukiz: eheheh, chissà perché, ma me lo sentivo.

    *TUTTI: OGGI SCADE IL GIVEAWAY!!!! Affrettatevi a commentare (nel post di venerdì scorso… XD )

    Rispondi
  4. lukiz

    10 Ottobre 2012 at 07:47

    vaniglia: io , se ancora ci penso, molto mi dispiaccio per quel barattolo che mi scoppiò in casa la sera prima di calare a roma. :( ma la prossima volta prenderò migliori accorgimenti di trasporto!

    Rispondi
    • rossella

      10 Ottobre 2012 at 07:56

      ^lukiz: Stabbona!!!! ;)

      Rispondi
  5. hetschaap

    10 Ottobre 2012 at 07:55

    L'hai pubblicato!!! Brava brava :) Devo provare a farlo anche io. Quando l'ha fatto mio padre mi è piaciuto un sacco ;)

    Rispondi
  6. lukiz

    10 Ottobre 2012 at 08:02

    mi sto già organizzando.
    e comunque mi hai messo la fissa di questa GhisaPadella, di cui non ho bisogno affatto. me lo ripeto da domenica.

    Rispondi
  7. Anonimo

    10 Ottobre 2012 at 08:03

    E olive taggiasche siano allora!

    Baci,
    Caro

    Rispondi
  8. franci

    10 Ottobre 2012 at 08:29

    separate alla nascita… quando l'ho letto ho pensato: LO DEVO RIFARE!!!!
    f

    Rispondi
  9. Manuela e Silvia

    10 Ottobre 2012 at 08:53

    Buonissimo questo polpettone! ancora con i sapori dell'estate e davvero un piatto unico che apprezziamo pure noi :)
    bacioni

    Rispondi
  10. Roberta | Il senso gusto

    10 Ottobre 2012 at 09:14

    Ma sai che Pennac non l'ho mai letto!!! E continua a passarmi sotto il naso… hai qualche titolo da cui iniziare?
    Il tuo simil polpettone lo preparo solo se non si sentono troppo i peperoni perchè a casa mia non sono assolutamente graditi.
    Per il resto, tutto perfetto! :-)bacioni

    Rispondi
  11. Mela e Cannella

    10 Ottobre 2012 at 09:24

    Ma quante cose sai vaniglia??? Bono sto polpettone, tutto ciò che è polpetta marcello se la pappa in fretta….va beh basta sono fulminato i know XD

    Rispondi
  12. rossella

    10 Ottobre 2012 at 12:13

    Eccomi qua!

    *Marcello: sei veramente folgorato e mi fai spaccare dalle risate!
    Stamattina avevo provato a commentarti. Ma il telefono proprio non vuole saperne a volte di collaborare. Ora riprovo va'!

    *Roberta: La farta carabina? E' il mio primo… però forse in realtà il ciclo Malaussène dovresi iniziarlo dall'inizio (vedi, continuo con "le regolette" in tema lettura …): qui trovi elencati i primi quattro: http://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_di_Malauss%C3%A8ne
    io l'ho amato veramente tanto, Monsieur Malaussène… :)
    ps. guarda, i peperoni io li ho fatti cuocere abbastanza, e li ho tagliati piccoli, in modo che non fossero troppo "presenti". Devo dire che l'amalgama finale è perfetto (oddìo, secondo me: diciamo che è un piatto comunque saporito, rustico, familiare, sicuramente meno delicato del polpettone di fagiolini… ;))

    *Manuela e Silvia: sì, è vero, è un piatto che mi fa pensare a voi! ;)

    *franci: ahahhahah!!! Ok, allora aspetto fotina, e resposnso!

    *caro: ;)

    *hetschaap: vedi? continuo ad esserti debitrice!

    Rispondi
  13. Benedetta Marchi

    10 Ottobre 2012 at 12:24

    davvero una ricetta interessante! mi piace!! :)

    Rispondi
  14. Valentina

    10 Ottobre 2012 at 12:42

    vani, dopo il polpettone di fagiolini preparato tre volte in una settimana (per tonino, per ufficio, per resto famiglia), mo' si beccano pure questo! con le taggiasche, giuro. :)

    Rispondi
  15. rossella

    10 Ottobre 2012 at 15:53

    * benedetta: sì, ecco ti ci vedo un sacco anche a te!! ;)

    *valentina: mi fai troppo ridere te! ;)

    Rispondi
  16. BribedwithFood

    11 Ottobre 2012 at 07:34

    Che bonta! Questo lo faccio di sicuro gia che io ed il polpettone andiamo molto d'accordo.
    L'unico problema e che qui in Inghilterra le olive taggiasche non si trovano per cui dovro inventarmi qualcosa!

    Rispondi
    • rossella

      11 Ottobre 2012 at 18:27

      *carla allora fa' così: olive piccole e nere, le più delicate che riesci a trovare…

      Rispondi
  17. piccoLINA

    11 Ottobre 2012 at 08:36

    Ho letto il libro e mi ero ripromessa di preparare questo polpettone!!!!
    Perche' non l'ho fatto???
    Mah…. rimediero' presto
    Buona giornata
    Paola

    Rispondi
  18. isabella

    11 Ottobre 2012 at 18:13

    l'ho fatto anch'io stasera! metà dose (per due adulti e due nanette), ce lo siamo spazzolato in dieci minuti…

    è da quando ho letto il libro, in agosto, che penso di prepararlo, ma evidentemente mi ci voleva la spinta di chi l'aveva già provato.

    ora, in forno, c'è il polpettone alla ligure per domani sera!!

    GRAZIE!

    Rispondi
    • rossella

      11 Ottobre 2012 at 18:31

      Cara Isabella, io devo essere un po' troppo sensibile, perché il tuo commento mi ha proprio emozionata: l'idea che qualcuno scelga di fare una ricetta che si trova in questo blog, dopo quattro anni di attività ancora mi colpisce. Figurati poi quando sono due di seguito!!!
      Grazie quindi x avermelo detto!!!

      Rispondi
  19. Roberta | Il senso gusto

    12 Ottobre 2012 at 07:23

    grazie Ross!!! Venire sul tuo blog è un po' come tornare a casa. MI piace un sacco!! :-)

    Rispondi
    • rossella

      12 Ottobre 2012 at 19:15

      Roberta questo commento x me vale mille mila. Grazie cara. <3

      Rispondi
  20. isabella

    12 Ottobre 2012 at 19:09

    …allora ti aggiorno: il polpettone alla ligure (a cui ho aggiunto i funghi, in cui al posto dei cipollotti ho messo l'aglio) era eccezionale. Complimenti anche da parte della settenne di famiglia.
    :-)

    Rispondi
    • rossella

      12 Ottobre 2012 at 19:13

      *isabella: ma grazieeee!!!! Allora un saluto alla settenne, e a me non resta che provare a mia volta le tue aggiunte!!! XD

      Rispondi
  21. la gelida anolina

    15 Ottobre 2012 at 09:26

    Verissimo, i polpettoni sanno proprio di casa…il tuo blog mi piace proprio!!!le foto hanno una luce particolare che è davvero unica ^_^

    Rispondi
  22. Alice C.

    15 Ottobre 2012 at 09:29

    Ecco, quel post di quest'estate mi maledico per averlo perso! Aveva esattamente quel genere di libri di cui avevo bisogno!
    Ma va be', ora certo non mi faranno male!
    Questo polpetto mi ispira moltissimo!

    Alice
    operazionefrittomisto.blogspot.it

    Rispondi
  23. rossella

    15 Ottobre 2012 at 12:19

    *gelida anolina: esatto, così "particolare" che ho impiegato un po' di tempo x "domarla"… Ma adesso mi sono affezionata a lei. Siamo quasi amiche!!! ;)

    *alice: hai ragione, infondo i libri non hanno tempo, per fortuna!!! ;)

    Rispondi
  24. Anonimo

    22 Settembre 2015 at 14:39

    salve!
    a parte che pensavo fosse di carne sto polpettun ed ero già prunta con il macinato freschissimo riportato or ora da mio papà che ha macellato la carne di vaccina (ehm az agricola lui ha!), ma non è che io ci abbia capito una gran mucchia…
    dunque si, lo so' sono un poco rinco, ma allora
    . i PEPERONI VANNO COME CONTORNO, GIUSTO?
    . NEL LATTE CALDO CI PACIUGHI IL PANE, POI MESCOLI IL TONNO E LE ALTRE COSE E FORMI LA POLPETTONA OK?;
    . POI STA COSA LA CUOCI IN UNA PIROFILA IN FORNO?;
    perché dalla foto rossy sembra più un tortino che un polpettone?
    comunque penso che col macinato farò, anzi l'idea era quella poi ovviamente sin venuta pure qua sai com'è, il polpettone con le mandorle del libro accompagnato dai pomodori crumble! :) che ne dici? eh?
    comunque grazie mille per le ricette!!!!!
    Manuuuuuu!

    Rispondi
  25. Anonimo

    22 Settembre 2015 at 14:44

    "Mettere nel frattempo il pane ad ammollare nel latte dopo avergli fatto alzare il bollore.

    Aggiungere indi il tonno, dopo averlo sbriciolato con una forchetta, e lasciare che si ritiri. In successione, sempre girando, aggiungere olive snocciolate, il pane ammollato e strizzato, prezzemolo, sale e pepe. Lasciar quindi raffreddare."

    perché vedi dice mettere il pane nel latte ad ammollare…
    poooooooooi aggiungere il tonno (e quindi cavi il pane, ci metti il tonno poi ci rimetti il pane strizzato?! di prima? ma non fai prima a lasciare il pane dentro e buttare giù il tonno e le altre robe?) eheheheee.. sono un poco pagiugona io…. scusate!
    Manu.

    Rispondi
  26. rossella

    22 Settembre 2015 at 14:56

    ahahahahha.
    allora
    la ricetta è a mo' di un artusi apocrifo (ma manco tanto) da un libro da lui ispirato/alla sua figura dedicato.
    se dice teglia io eseguo paro-paro e faccio in teglia, o padella da forno (stiamo sempre a parlare di qualche secolo fa, che ne sai come procedevano? Poi anche quello ligure coi fagiolini non si fa in teglia o simile?)
    I peperoni no, non sono contorno, tu segui le istruzionie fai a parte solo il latte, poi quando te lo dece lui lo strizzi e lo aggiungi al resto.
    E' tutto un aggiungere, il latte l'unica grande parentesi…
    Si capisce meglio così? O ho peggiorato le cose? ;-)

    Rispondi
  27. Anonimo

    23 Settembre 2015 at 13:07

    ehm … orca paletta… no, sono rincoglionita dura… però non importa…
    vedrò… volevo scriverti che ho pubblicato una cosa su fb… e forse te la copio e incollo anche qua… :) cioè sotto la ricetta giusta ovvero quella dell'arrosto morto! ti dice nulla? ora torno sul social e vedo che combino… ehehehee
    qui oggi brutttttttiiiissssimoooo tempo… volevo raccogliere, ma poi se mi prende l'acqua..cioè a me piace pure.. ma … vedrò…
    un bacino intanto e grazie….
    Manu

    Rispondi
  28. Anonimo

    23 Settembre 2015 at 13:45

    lascia stare che non son proprio capace con sta tecnologia…
    avevo scritto una cosa bellisimaaaaaa….
    :(
    uffi uffi…
    tuona un sacco che bellezza…. invita a scrivere e cucinareeeee…..

    Rispondi

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