Non sono una patita del calcio.
Eppure so cos’è il fuorigioco dall’età di circa 9 anni, forse per una specie di predisposizione alle linee in particolare ed alla geometria (applicata! ;)) in generale, e forse perché mio papà, tanti anni fa, ebbe la geniale intuizione di volermelo spiegare: geniale perchè da ragazzinA, poi, quando i ragazzinI vedevano che capivi di cosa si trattasse, prendevano a trattarti con un certo rispetto, come, chessò, quando da più grande ti vedevano salire su un albero (e più grande ancora su un tetto ;)), o riaggiustarti da sola la catena della bicicletta, oppure leggere una carta geografica, cose chissà perchè sempre (e magari anche solo inconsciamente) ascrivibili un po’ più al modo maschile che a quello femminile.
Conosco il fuorigioco e in linea di massima il calcio tutto.
Il calcio mi cammina accanto, se così si può dire, e come forse in molte famiglie italiane per alcune donne, come un eco di partite o facendo compagnia ai patiti (quelli veri), distrattamente sedute davanti alla tv e lavorando a maglia.
Inoltre casa mia unita a quella di mia sorella pullula di argentini ( ;-P ), e quindi di calcio se ne parla, si ascolta, si assorbe per osmosi nei commenti delle trasmissioni in materia calcistica, si guardano le partite.
Insomma non lo amo ma mio malgrado lo seguo, e mi è capitato, a volte, di arrivare cimentarmi anche in qualche imitazione di allenatore, tanto mi passa epidermicamente attraverso… ;)
Detto questo (e a parte questo ;)), i Mondiali di calcio quando arrivano arrivano.
E si sentono.
E siccome io sono una che sente, i Mondiali di calcio mi piacciono. Non per il calcio, no.
Ma per come cambiano l’aria e la città intorno.
Per le bandiere sui terrazzi, per le macchine che sembrano non circolare più durante la partita e quando esci dall’ufficio sembra che tutto sia lì per te, e quasi non ti dispiace fare un pezzo più lungo a piedi, soprattutto se è sera, se è giugno e ci sono ancora le rondini.
Mi piacciono quando le partite si guardano tra amici, pizza e birra. E gelato.
Quando sono al mare dai miei zii e a mio cugino Alberto non si può dire nulla, se l’Italia sta battendo una punizione ;-), o quando gioca l’Argentina e mia sorella ed io giriamo alla larga.
E a volte mi metto in cucina e presto l’orecchio e poi presa dalla telecronaca mi avvicino e mi incollo alla tv, e poi mi agito e torno “un attimo di là”, per vedere “se le cose si sbloccano” ;-).
Dalla cucina, appunto, escono cose semplici, che si possono mangiare direttamente sul divano, distrattamente, o seduti per terra su dei cuscini, che più siamo meglio è, con un bicchiere di birra gelata.
I crostini di oggi li ho assaggiati la scorsa settimana in un ristorante-trattoria di Senigallia e ho voluto provare a farli da me, tanto me ne sono innamorata.
Si possono anche preparare in anticipo, e si fanno così:
PANE POMODORO E SGOMBRO
ingredienti (per 8-12 crostini)
2 sgombri freschi* già eviscerati e tagliati in due (senza testa e lisca)
circa 8 pomodori da sugo
sale, olio d’oliva, succo di lime o limone
basilico o timo o origano fresco…
fette di pane per i crostoni e un paio di spicchi d’aglio a piacere
Sciacquare bene le 4 parti di sgombro, poi liberarli dallo strato superiore della pelle, che è come una resistente pellicina trasparente, che si può togliere aiutandosi con la punta di un coltello affilato, tenendo lo sgombro sul tagliere con la pelle rivolta verso il basso, e letteralmente staccandola come fosse un adesivo.
[Io ho fatto così perchè volevo cuocerli con la loro pelle maculata, ma penso che si possa anche toglier via tutto, per questa preparazione che alla fin fine vuole gli sgombri bianchi, l’importante è cmq togliere lo strato trasperente, sennò in cottura il filetto “si arriccia”].
Cuocere gli sgombri così puliti in una pentola per 6 minuti circa in acqua “quasi bollente” (diciamo un 80 °C, io che non ho il termometro li ho messi quando cominciavano a formarsi le bollicine sulle pareti della pentola e 2 minuti dopo ho abbassato la fiamma al minimo perchè la temperatura di cottura non salisse troppo).
Scolare, dividere a filetti più piccoli e tenere da parte.
Lavare ed incidere la pelle dei pomodori con un coltello affilato, poi tuffarli mezzo minuto o poco più in acqua bollente.
Scolare e spellare, poi tagliarli a dadini liberandoli dalla parte interna chiara e dai semini.
A questo punto mettere tutto a marinare.
Io ho mescolato solo una parte del pomodoro con i pezzetti più piccoli dello sgombro, e ho tenuto separati il restante pomodoro e i filetti più grandi.
Nelle tra coppette così composte ho aggiunto olio d’oliva e succo di lime (potete usare anche il limone, magari un po’ meno come quantità), un pizzico di sale e qualche erbetta a piacere.
Ho preparato il tutto la sera prima e lasciato marinare in frigo una notte, ma i tempi possono essere anche ridotti a una o due ore..
Al momento di servire tostare il pane e strofinarvi (se piace) l’aglio, poi aggiungere la dadolata di pomodori, quella di pomodori e sgombro, i filetti di sgombro, qualche fogliolina, sale olio e lime o limone e portare in tavola, magari con una birra freddissima.
Buoni mondiali a tutti!
r.
PS. se siete in vena di marinature e di cibo fresco, estivo e soprattutto NON COTTO ;-P potete anche provare questa ricettina di giugno scorso: “Tagliatelle” di zucchine marinate al limone e zenzero
*io non sono una che grida all’eresia, quindi se volete prendervi i filetti di sgombro belli e fatti e confezionati al super non mi scandalizzerò mai. Vi metto le istruzioni di come ho fatto io per pulirli, perchè come sapete, ultimamente io, piccola appenninica, mi provo a “studiare pesce”
valerita
Leggo il tuo post mentre mangio davanti al computer (fase di consegna concorso e delirio in studio:) e penso che esista la telepatia culinaria: la mia schiscetta infatti oggi prevede la tua ricetta di pane pomodoro e sgombro destrutturata in panzanella:) L'atmosfera mondiali a me mette pace, quando esci dal lavoro e per strada non c'è nessuno, solo qualche auto, il caldo col suo profumo e l'irreale silenzio delle città in attesa… peccato si debba aspettarla per 4 anni:)
rossella
Allora sintonia totale.
Dal delirio, al cibo, alle sensazioni… :*
Virginia @ Zucchero e zenzero
Per me il calcio è sempre stato uno degli elementi della tavola periodica… In effetti a scuola aiutava sapere qualcosa di calcio ma io son sempre stata ignorante in materia! Però è vero che quando ci sono i mondiali la città si colora e tutti, per un po' di giorni, si sentono più patriottici del solito. Non guarderò le partite, ma la tua idea la rubo comunque perché mi piace molto!
V
rossella
Virginia sì, è una bella atmosfera, anche per cucinare! ;)
Monica M.
Ho visto la tua ricetta e la tua foto qui:
http://blog.giallozafferano.it/ricette1/pane-e-sgombro-cibo-da-mondiali/
E' un furto o sei tu?
rossella
È un furto, non è la prima volta, non è il primo dei loro affiliati e sono furiosa…
Grazie Monica, non ho gli strumenti per controllare queste cose e il vostro supporto in questi casi è prezioso.
elenuccia
Non sono una patita di calcio ma di solito guardo i mondiali, soprattutto perchè mi piace l'atmosfera che si crea quando si ì insieme agli amici a ridere scherzare davanti alla TV, magari sgranocchiando tante cosine gustose. Ottimo suggerimento
Manuela e Silvia
Ciao! dei mondiali anche a noi piace l'atmosfera di affiatamento per il nostro Paese, quando è il momento di scendere in campo :)
Molto buoni e sfiziosi questi crostini: semplici, freschi ma gustosissimi!
un bacione
Azzurra Gasperini
Ciao e piacere di conoscerti!! Quante cose buone e sfiziose nel blog, lo trovo davvero carino!! Complimenti soprattutto per questa sfiziosissima idea..Felice di averti trovata, ti seguo con piacere
A presto,
Azzurra
rossella
Ciao Azzurra, come ho scritto poco fa da te, il piacere è tutto mio!
Bentrovata e a presto!