• Vai alla navigazione primaria
  • Vai al contenuto
  • Passa alla barra laterale
  • Passa al pié di pagina

Vaniglia — Storie di cucina

  • Home
  • Ricette
  • Food
  • Travel
  • Lifestyle
  • Diario
  • Portfolio
  • About
  • My Cookbooks
  • Contatti

la pasta reale in brodo

7 Marzo 2012 Zuppe, minestre e vellutate

Regale.
Come il brodo.
Come il parmigiano insieme alla noce moscata e all’uovo.
Come un piatto caldo dopo un lungo viaggio in treno, e come un bel pezzetto di silenzio dopo tanta confusione.
La pasta reale in brodo è uno di quei piatti che ti sembra voglia dirti qualcosa, e che nell’essere una coccola presente ti parli di passato. Uno di quei gesti culinari semplici ed evocativi che racchiudono in poco molto, e che fanno pensare all’infanzia.
L’origine è confusa e dibattuta, a cavallo tra le Marche e l’Emilia, ma dato che il ripieno assomiglia un poco ai tortellini senza carne di mia nonna Aurelia, quasi mi sentirei di tirare l’acqua, o meglio il brodo, al mulino marchigiano. In realtà assomiglia un filino anche ai miei amati passatelli (anche loro Marche-Emilia ;-P), quindi per correttezza mi tocca mettere una bandierina sul confine.
Originariamente si cuoceva in due tempi: in una prima fase avvolta in un canovaccio legato alle due estremità, e poi tagliata e cotta in brodo. Ma adesso, con tutto quello che c’è nei detersivi (signoramia), diciamo che è più facile farsi tentare dalla versione fast al forno!
Esistono diversi modi di prepararla, di cui alcuni con il burro nell’impasto (ma non è questo il caso – io ormai non mi riconosco più! ;-P), o con una cottura in padella che prevede una forma finale “a palletta”.

Questa la ricetta di nonna Antonietta (cioè la nonna della gloriosa fanciulla che suggellò l’unione ormai secolare tra le nostre famiglie con la ricetta supersegreta della Torta Barozzi ;-P)

ingredienti x 4, abbondanti
4 uova intere
125gr parmigiano grattugiato
125gr semolino
1 pizzico di sale
noce moscata
125ml latte

Sbattere le uova intere in un piatto e aggiungere manmano gli altri ingredienti.
Ricoprire la leccarda del forno o una teglia grande con carta da forno, versarvi il composto, ben livellato, per uno spessore di circa 1cm, e infornare a 150°C per circa 15′.
Attenzione, non deve scurire, ma rimanere color oro.
Far freddare e tagliare a striscioline e poi a dadini di circa 1 cm di lato (i miei sono venuti un po’ più grandi perchè li volevo cubici e l’impasto era “alto”)*.
E’ adatta al brodo di carne, a un brodo leggero e anche a un brodo vegetale. Meglio cuocerla anche un’oretta prima.

*Si può insacchettare e congelare.

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Categories: Zuppe, minestre e vellutate Tags: mamme nonne zie suocere sorelle, _primi piatti

Previous Post: « Il lunedì delle amiche: Hummus di Jasmine + Tahina fatta in casa!
Next Post: hamburger + suo panino (homemade!) »

Interazioni con il lettore

21 Commenti

  1. v@le

    7 Marzo 2012 at 08:09

    E' buonissima da noi la chiamano Minestra imperiale!! davvero buona hai fatto bene a postarla perchè non si trova spesso in giro la ricetta:)
    buona giornata

    Rispondi
  2. Ritroviamoci in Cucina

    7 Marzo 2012 at 08:11

    Questo piatto non lo conoscevo. Elegante davvero.

    Rispondi
  3. lukiz

    7 Marzo 2012 at 08:27

    oh che bello! faròlla.
    :)

    Rispondi
  4. Benedetta Marchi

    7 Marzo 2012 at 08:40

    L'ho preparata giusto una settimana fa per il Libro di officina di cucina, ho un carissimo ricordo di questa ricetta… ma non anticipo nulla dato che uscirà a breve il libro! :) bella anche la tua versione!
    un abbraccio

    Rispondi
  5. Laura.lau

    7 Marzo 2012 at 10:01

    Ottima direi! Mi piace moltissimo il brodo con passatelli e sapori simili (mia madre ad esempio fa delle palline da cuocere in brodo più o meno con gli stessi ingredienti) e quindi benvenuta questa ricetta che pare di più veloce esecuzione rispetto a passatelli & co.

    Rispondi
  6. claudia

    7 Marzo 2012 at 10:16

    Ma che figata questa "pasta"!! Non la conoscevo proprio, e passare di qui regala sempre tante belle e curiose scoperte! Un abbraccio :)

    Rispondi
  7. rossella

    7 Marzo 2012 at 13:00

    *v@le: hai ragione, si trova poco e tutto ciò la rende abbastanza misteriosa…

    *ritroviamoci in cucina: elegante è la parola giusta, e mi ero dimenticata di dirlo!!! :)

    *lukiz: :D

    *benedetta: ah, che bello, ottima scelta. non vedo l'ora di vederla…

    *laura.lau: non dirmi niente: ho le bucce di carota pronte in frigo per fare i passatelli, ma queste sere arrivo sempre a casa stanca e senza forze. anche nel mio caso loro, i tortellini e questa pasta sono in cima alla classifica dei preferiti!
    (e che bello trovare il tuo commento XD)

    *claudia: senti chi parla! ;-P

    Rispondi
  8. breakfast at lizzy's

    7 Marzo 2012 at 13:11

    Sai che leggendo nel titolo "pasta reale" non capivo se stessi parlando di un piatto dolce o salato…. poi però il brodo mi ha sviato completamente… adesso è tutto chiaro! stupendo questo piatto tradizionale!

    Rispondi
    • rossella

      7 Marzo 2012 at 13:19

      Eheh, *lizzy, ho messo "in brodo" apposta, x non creare confusione con l'altra parta reale, quella dolce, e siciliana, semino erro…. Ma proveremo anche quella prima o poi!!! :)

      Rispondi
  9. Monica - Un biscotto al giorno

    7 Marzo 2012 at 13:46

    per me è una novità ma non ti nascondo che adoro il semolino quindi la proverò sicuramente!

    Rispondi
  10. marika

    7 Marzo 2012 at 14:44

    mi pareva di ricascare da ste' parti!!!la zuppa reale è un piatto molto gettonato per le cene di casa nostra…anche dai monelli che l'hanno ribattezzata 'zuppa spongebob'!!!! e sia allora!io la preparo in quantità e poi la congelo pure… x momenti critici!

    Rispondi
  11. Marina

    7 Marzo 2012 at 17:55

    Non sai, davvero non sai, da quanto tempo desidero assaggiarla. L'ho vista in tante gastronomie di Bologna ma il timore di incorrere in una fregatura mi ha sempre fermata… e nei ristoranti non l'ho mai trovata. Sarà mica il momento di farmela da sola? E' che ho così rispetto di queste ricette della tradizione che mi intimoriscono più di qualsiasi preparazione super elaborata e firmata :) baciotto

    Rispondi
  12. Diana Ervas

    8 Marzo 2012 at 07:51

    Ciao, sono passata solo per un salutino! Grazie mille per le tue belle parole! A presto!Ti aspetto!

    Rispondi
  13. Babs

    8 Marzo 2012 at 08:28

    buongiorno mia cara Ross!
    mi piace la tranquillità di questa pagina.
    sono un pò latitante in questo periodo, ma tornare da te è un pò come tornare a casa.
    un abbraccio
    b

    Rispondi
  14. rossella

    8 Marzo 2012 at 13:59

    Cara che sei *barbara!!! ;) le latitanza non ci spaventano, è sempre molto bello poi ritrovarsi!

    *Diana: ma grazie a te!!

    *marina: capisco il senso di "rispetto" di cui parli… Questa ricetta però arriva da una fonte così reverenziale che puoi esattoria ad occhi chiusi!!! XD
    Baci

    Rispondi
  15. salamander

    8 Marzo 2012 at 14:28

    questa mi sembra la ricetta di quel che qui al nord chiamiamo "gnocchi alla romana", però di solito li facciamo asciutti, al forno con tanto parmigiano sopra che fa una bella crosticina dorata.
    in brodo mai provati ma credo mi piacerebbero moltissimo!

    Rispondi
  16. rossella

    8 Marzo 2012 at 14:57

    *salamander: nonono, gli "gnocchi alla romana" sono gli gnocchi alla romana, altra cosa veramente, ti assicuro, da mangiatrice di entrambi!!! ;)

    Rispondi
  17. riso mandorlino

    9 Marzo 2012 at 09:15

    Mooolto fascino questo piatto, ad avere il semolino ne avrei approfittato per assaggiarlo oggi…ok rimando a domani, ma gli ingredienti(il semoino) sono già nella lista della spesa!!Grazieeee, questa ricetta era a me sconosciuta e mi piace moltissimo, un abbraccio cara…Lys
    ps. ti ho inviato mail, in caso non ti piaccia optiamo per altro titolo…dimmi tu=))) altro abbraccio

    Rispondi
  18. rossella

    9 Marzo 2012 at 14:58

    *lys: leggo tutto stasera!!! :)
    (questa minestra SO che a te piacerebbe!!! fammi sapere, cmq ci sentiamo offline! bacini)

    Rispondi
  19. Patty

    12 Marzo 2012 at 15:55

    Ho postato anche il la pasta reale proprio poco tempo fa, grazie a mia suocera che me l'ha insegnata. In Molise viene servita nel brodo di carne con minuscole polpettine di manzo e il cardo a dadini. Un'estasi. E e rimane uno dei miei piatti "confort" per eccellenza. Felice di conoscere il tuo blog. Un abbraccio, Pat

    Rispondi
    • rossella

      12 Marzo 2012 at 17:13

      Patty, favolosi, con le polpette è la versione 'imperiale'??? ;-P
      Io ti conosco. Forse non ho mai commentato ma ti conosco. Piacere di poterlo fare meglio!!!!

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

© 2023 · Vaniglia — Storie di Cucina · Privacy Policy

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.