Di nuovo a casa.
Quest’anno sono arrivata un po’ tardi e mi sono persa novembre.
Il giallo forte dei tigli e il color ruggine delle foglie di ippocastano.
Gli arbusti selvatici che delimitano i campi sono però ancora colorati di rosso e di bacche.
I rami portano qualche foglietta sul punto di staccarsi.
Come le disegnavo alle elementari.
Adesso mi sembra che la mia attenzione per la nature venga in buona parte da quei disegni.
E da quel tema, uguale, che si ripeteva di anno in anno. Io lo odiavo. «descrivi l’albero che si vede dalla tua finestra». Lo odiavo perche noi non avevamo nemmeno un pezzetto di giardino, il pezzo di terra marrone di un orto, ed io, per quanto facessi il giro delle finestre della casa, riuscivo solo a vedere un alberetto in un cortile-giardino di una palazzina un po’ triste dall’altro lato della strada.
Ogni anno lo stesso problema. Ogni anno lo stesso albero. Sembrava così uguale. E allora ho cominciato ad immaginare. E adesso non la smetto più di pensare il paesaggio…. ;-)
La storia si ripete, ancora niente giardino, niente orto, addirittura niente terrazzo, a roma.
Ma quando arrivo a casa, dall’altra parte dell’appennino, mi sembra che il mio giardino sia tutta la campagna intorno.
Così bella e malinconica, in autunno, che sembra dorato anche il selciato, giù in piazza…
Quest’anno sono arrivata un po’ tardi e mi sono persa novembre.
Il giallo forte dei tigli e il color ruggine delle foglie di ippocastano.
Gli arbusti selvatici che delimitano i campi sono però ancora colorati di rosso e di bacche.
I rami portano qualche foglietta sul punto di staccarsi.
Come le disegnavo alle elementari.
Adesso mi sembra che la mia attenzione per la nature venga in buona parte da quei disegni.
E da quel tema, uguale, che si ripeteva di anno in anno. Io lo odiavo. «descrivi l’albero che si vede dalla tua finestra». Lo odiavo perche noi non avevamo nemmeno un pezzetto di giardino, il pezzo di terra marrone di un orto, ed io, per quanto facessi il giro delle finestre della casa, riuscivo solo a vedere un alberetto in un cortile-giardino di una palazzina un po’ triste dall’altro lato della strada.
Ogni anno lo stesso problema. Ogni anno lo stesso albero. Sembrava così uguale. E allora ho cominciato ad immaginare. E adesso non la smetto più di pensare il paesaggio…. ;-)
La storia si ripete, ancora niente giardino, niente orto, addirittura niente terrazzo, a roma.
Ma quando arrivo a casa, dall’altra parte dell’appennino, mi sembra che il mio giardino sia tutta la campagna intorno.
Così bella e malinconica, in autunno, che sembra dorato anche il selciato, giù in piazza…
callilli
Anche a me sovvengono spesso ricordi d'infanzia legati alla natura.La mia prima casa con un grande prato innanzi e il grande giardino dei miei nonni.Ancora oggi mi rifugio in essi….
callilli
Anche a me sovvengono spesso ricordi d'infanzia legati alla natura.La mia prima casa con un grande prato innanzi e il grande giardino dei miei nonni.Ancora oggi mi rifugio in essi….
Genny G.
foto bellissime!!
rossella
*callilli: deve essere bellissimo. penso che la possibilità di ricordare sia un'invenzione enorme.
:)
*genny g: le foto fuori mi vengono un po' più "rilassate". forse perchè ho cominciato guardando case e città…
Carolina
Che bello questo post… Talmente tuo, talmente cosy…
Il nostro giardino è tutto ciò che ci circonda, tutto quello che desideriamo che esso sia.
Trovo che queste immagini siano poetiche…
Buonanotte cara vaniglia.
rossella
grazie carolina… piacciono anche a me, anzi mi piace soprattutto guardarle come le ho messe qui, una di seguito all'altra!
;-)
dada
Hai talento da vendere, sono impressionata dalle sensazioni dinamiche che danno queste foto! (era lo scopo no? ;-)
Wennycara
Oro liquido…
wenny
Michelangelo
bellissima suggestione…
e ottimi scatti!
rossella
*dada: sì, o meglio lo scopo era di fotografare la sensazione che ho avuto, seduta dal tavolino di un bar della mia città sotto gli archi, guardando verso il selciato. veniva un riflesso d'oro (come dice *wenny), e ho detto "vediamo se lo acchiappo".
Così ho scattato la prima, "vuota".
E mentre inqaudravo il "rettangolo" ha cominciato a popolarsi di passi, e vi assicuro scattarle è stato bellissimo. Ce ne era anche una con un canetto al guinzaglio e la sua coda arricciata, ma è venuta mossa… anche perchè metre scattavo cercavo anche di scambiare qualche parola con le persone sedute al tavolo con me… ;-)
*michelangelo: grazie….
margherita
io avevo la fortuna di essere al tavolo con te quella sera. un bacio.
rossella
*meghi: io sono stata la fortunata!!!!! perchè senza di te e cugino, non mi sarei mai seduta, e non avrei visto, nè fotografato…