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Vaniglia — Storie di cucina

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torta salata bieta e ricotta

17 Dicembre 2008 Quiches, cakes e torte salate

__Avrò cucinato questa torta salata veramente un sacco di volte, e giuro, giuro che si contano sulla punta delle dita (vabbè, anche con quelle dei piedi! ;-P) le ricette “fisse” in casa (che vogliamo fare, il brivido dell’esperimento prevale spesso!)…
Ed è anche l’unica ricetta di CAT che io abbia mai realizzato, anche se lo leggo molto spesso, con grande curiosità, e con gusto, e con stupore per le bellissime immagini di fiori piante ed arbusti di cui si occupa [cat è architetto, e “giardiniere”, nonchè cuoco, ovvero lavora su cose che riguardano molto da vicino anche me (adesso mi immagino Wenny che si incuriosisce e va a vedere il nostro collega!)]. In realtà la mia è un po’ semplificata, e credo possa trattarsi di una “ascuigatura” dovuta a carenza occasionale di ingredienti da un lato, e dalla mia tendenza a ridurre il numero degli elementi, soprattutto per alcuni piatti rustici, quasi poveri come questo, dall’altra.
Pazzesca la pasta, a sua volta “imprestata” da un’altro blog, che invece conosco molto meno ma che devo dire mi ha tanto colpita per l’utilizzo di una pasta così buona…. (occhio va cotta bene sotto, io per esempio aggiungerei 5′ di cottura limitata alla sola parte bassa del forno….)

ingredienti
½ bicchiere di vino bianco secco
½ bicchiere d’olio evo
150 gr farina integrale
150 gr farina 0, o 00
un “mazzo” di bieta
250 gr ricotta (anche 300 gr va bene però!)
sale, 1 pizzico per la pasta e un po’ per le verdure
olio per cuocere la bieta

Impastare le farine con un pizzico d sale, olio extravergine di oliva e vino bianco. Fare una bella palletta e riporre in frigo ricoperta di pellicola.
Nel frattempo lavare e mondare le verdure, tagliarle trasversalmente della grandezza (o meglio della piccolezza) che preferite, e ripassarle in padella con olio e sale (se volete anche con aglio e peperoncino (io le faccio quasi semre “semplici”), per 10′ – 15′. Poi versare direttamente nella pentola la ricotta e aggiustare di sale.
Stendere la pasta della grandezza e spessore desiderati (diciamo non più di 4 mm…), foderarvi una tortiera (direi rotonda…) e farcire con il composto di verdure e ricotta.
In forno caldo a 180°- 200°C per almeno 30′.
__

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Categories: Quiches, cakes e torte salate Tags: cucine sostenibili, _secondi piatti

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Interazioni con il lettore

22 Commenti

  1. Wennycara

    17 Dicembre 2008 at 10:25

    ahah ho postato adesso!
    cat già lo conosco, ho lavorato con i paesaggisti e in effetti sono molto “poliedrici”, geniali ;)
    un classico questa torta, almeno da me, non smette mai di affascinare.
    buona giornata,
    wenny

    Rispondi
  2. manu e silvia

    17 Dicembre 2008 at 10:35

    Anche noi non rifacciamo mai le ricette allo stesso modo, o perchè non abbiamo a disposizione sempre gli stessi ingredienti, o proprio per il gusto di provare qualcosa di diverso!!
    Buonissima questa torta, e la pasta di base non è niente male, Noi ne abbiamo provata una simile chiusa, farcendola con pere e gorgonzola; chissà come viene come base ad una quiche!!
    bacioni

    Rispondi
  3. Fra

    17 Dicembre 2008 at 11:27

    Io la faccio spesso con gli spinaci…veloce e deliziosa…sempre (anche se lo ammetto:io uso la pasta sfoglia surgelata!)
    Un bacio
    Fra

    Rispondi
  4. Mirtilla

    17 Dicembre 2008 at 11:51

    mmmmmmmmmm…che gusto ;)

    Rispondi
  5. notforever

    17 Dicembre 2008 at 13:12

    quindi le biete non vanno lessate?
    (che a me devi fare una versione for dummy) :o)

    Rispondi
  6. sabrina

    17 Dicembre 2008 at 13:13

    ovvero ero io che ero loggata col nick…uff…

    Rispondi
  7. antonella

    17 Dicembre 2008 at 13:17

    lo sapevo che alla fine mi avresti convinto a non comprare più neanche le paste sfoglia surgelate…sapevo che prima o poi mi avresti trovato una buona alternativa…lo sapevo…
    diabolica questa Vaniglia.

    Rispondi
  8. Denise

    17 Dicembre 2008 at 13:23

    la pasta di questa torta salata deve essere squisita! Grazie per l’idea!

    Rispondi
  9. rossella

    17 Dicembre 2008 at 21:24

    @wenny:
    è il momento che tu lo sappia, anche io sono paesaggista (anche se spesso e volentieri “mi tocca fare” l’architetto…)!
    @manu e silvia, @fra, @antonella:
    la pasta è buonissima, e anche se non c’è l’uovo, assomoglia quasi un po’ ad una frolla salata (forse per la “grana”), piuttosto che ad una sfoglia (visto e considerato che non c’è burro dentro).
    @sabrina:
    mi era sembrato di sentire il tono della voce di qualcuno “di casa”…! ;-)

    Rispondi
  10. rossella

    19 Dicembre 2008 at 09:01

    @sabrina: scusa, dimenticavo la risposta vera e propria alla tua domanda (eheh, sono un po’ sbadata, e ci metto pure un po’ a mettere a fuoco!)… No, LA BIETA NON VA LESSATA, ma seplicemente “ripassata in padella”!
    ciao!

    Rispondi
  11. antonella

    19 Dicembre 2008 at 10:30

    una domanda che non c’entra molto con questa ricetta, ma che ha a che fare con la cucina…anzi, con la cucina “sostenibile”.
    Mi si è rotto il minipimer (ahio): nell’attesa fiduciosa di potermelo ricomprare, mi chiedevo ieri dove devo buttarlo, come vanno smaltiti questi elettrodomestici di piccolo calibro… che mi suggerisci, Vanigliè?

    Rispondi
  12. rossella

    19 Dicembre 2008 at 12:06

    @antonella:
    riguardo al sostenibile_ ovviamente io mi dimentico SEMPRE di dirlo, ma le ricette sono quasi tutte realizzate con ingredienti bio, locali e di stagione (quando è possibile….), e questa torta salata si presta in particolar modo a questa modalità di realizzazione, e oltretutto è molto “povera”, semplice, a basso contenuto di energia (a parte l’utilizzo del forno, ma non vogliamo essere così integralisti, no?).
    In realtà nel blog ci sono molte ricette che possono essere definite così, ma questa mi ispirava particolarmente, perchè mi piace l’idea che uno che ha un pezzetto di terra e una capra (o una mucca!), abbia già tutti gli ingredienti per farla…
    Questo non si potrebbe dire invece per molti ingredienti che anche utilizzo spesso, come le banane, che per arrivare hanno bisogno di camion (se non di aereo!), o per esempio lo zenzero, che uso tantissimo, ma che di fatto proviene quasi esclusivamente dalla Cina (anche bio!), oppure, che dire, salsa di soia, o latte di cocco…. Queste sono le prime cose che mi vengono in mente, ma ce ne sono altre!

    In realtà il discorso sulla sostenibilità è molto complesso ed ha molte variabili. Per esempio, può essere sostenibile non tenete il forno a palla tutto il giorno, o semplicemente non accenderlo e spegnerlo e poi riaccenderlo dopo un’ora, ma magari organizzarsi e cuocere due cose una di seguito all’altra, o addirittura insieme (per esempio un pane ed un cake, che entrano bene tutti e due, o due pani, etc…); oppure può essere sostenibile come dicevo prima usare se possibile prodotti locali, di cui si conosce la provenienza, o bio, o addirittura meglio bio e locali; oppure arrovellarsi il cervello e fare una nuova ricetta con gli avanzi del frigo prima di essere costretti a buttarli; o addirittura usare una ciotola con un piattino a coperchio per riporre una cosa a riposare in frigo, invece che avvolgerla con pellicola trasparente o alluminio. Insomma, secondo me non c’è una ricetta esatta, ma ogni piccola attenzione all’ambiente o al sociale (mercato locale, ma anche per chi lo condivide mercato non locale, ma equo e solidale!) che ognuno può avere nel fare la spesa e nel cucinare ogni giorno, senza ovviamente pensare che sia una prescrizione, o un obbligo, sennò si entra nella polemica stupida di chi dice “Non si può mangiare piò nulla!”.
    NON E’ VERO, si può mangiare (quasi) tutto, l’importante è essere consapevoli, o almeno chiedersi cosa sia, da dove venga, che effetti produce.
    Secondo me non esiste un cibo etico per eccellenza, ma sicuramente esiste un modo etico di mangiare qualunque cibo!

    OK, ORA SAPETE QUALI SONO LE DOMANDE CHE NON MI DOVETE FARE….

    _e per quanto riguarda lo smaltimento, la tua è una domanda che arrovella spesso anche me, e alla quale trovo una risposta chiamando (dato che sono a Roma, ma so che c’è un servizio simile in quasi tutti i Comuni) lo 060606, e chiedendo del servizio che qui nella capitale si chiama “reciclacasa”: loro ti daranno informazione su come e dove conferire i rifiuti “ingombranti” (che non è sempre detto che coincidano con quelli “grandi”), oppure chiama il numero verde dell’AMA (sempre per Roma)!
    Ma non è che dovevo farci un post, co’ sto sproloquio??

    Rispondi
  13. evelyne

    19 Dicembre 2008 at 17:55

    ma è diventato bellissimo questo blog!! complimenti! era da tanto che non ci passavo e… sono rimasta a bocca aperta! tornerò, giuro che tornerò! ;-)

    Rispondi
  14. Anonimo

    20 Dicembre 2008 at 08:49

    Ciao Vaniglia, sono pagnottella, questa torta d’evessere più che buona!!! Adoro le biete!!! Quanto grande d’evessere la teglia? 25 di diametro andrebbe bene? stasera vorrei tanto realizzarla!!! :-)
    Grazie!

    Rispondi
  15. Anonimo

    20 Dicembre 2008 at 08:50

    Sorry… dev’essere
    :-p (pagnottella)

    Rispondi
  16. rossella

    20 Dicembre 2008 at 13:33

    @pagnottella: sì, 25 cm è perfetto, ma direi che le dimensioni sono pittosto versatili, ovvero per una tortiera più grande puoi stendere la pasta più sottile, mentre per una più piccola puoi mantenere la pasta più “spessa” (magari aumentando un po’ la cottura per non lasciare che la pasta rimanga troppo umida…), oppure, sempre per teglie sotto i 25 cm di diametro, puoi “avere dei bordi più lunghi”, ovvero far rigirare più pasta (hihi, io vado matta per i bordi delle torte, dolci e salate!)
    @evelyne: ;-) hai visto?!

    Rispondi
  17. Anonimo

    21 Dicembre 2008 at 11:22

    Cara vaniglia, grazie mille per la completa risposta e la gentile disponibilità…
    Purtroppo ieri non ho potuto realizzarla, stamattina ho recuperato tutto il necessario, spero di poter creare la tortuccia domani! :-)
    Un grande abbraccio…
    A presto pagnottella…

    Rispondi
  18. rossella

    21 Dicembre 2008 at 14:44

    @pagnottela, non preoccuparti, e fammi sapere com’è andata!
    buona domenica…

    Rispondi
  19. Anonimo

    23 Dicembre 2008 at 09:42

    Cara vaniglia, ho finalmente realizzato la torta salata di biete e ricotta…Una meraviglia!!!
    Mi è venuta proprio bene! Sono contenta! Penso sarà una di quelle ricette che riproporrò spesso! Grazie mille veramente, è stato un piacere aver visitato il tuo blog…Eh ma credo proprio di rifarmi altre “paseggiate” è tra i preferiti!
    Un abbraccio pagnottella…
    Buon Natale, ma soprattutto un grande augurio per un nuovo anno pieno di fantasia, poichè anche grazie a quest’ultima manteniamo il nostro spirito sempre vivo!!!:-)

    Rispondi
  20. rossella

    27 Dicembre 2008 at 16:21

    Grazie Pagnottella! Ho letto il tuo commento solo ora e sono così contenta del risultato! Grazie per avermi tenuta aggiornata… Che soddisfazione sentire i vostri pareri su una ricetta realizzata…. E grazie mille per gli auguri, che ricambio con affetto e molto entusiasmo (grazie al tuo! ;-))
    Buone feste e un felicissimo anno nuovo!

    Rispondi
  21. Negata

    3 Febbraio 2009 at 22:04

    Ho aspettato un pò di tempo ma poi l’ho fatta!! Sono fiera di me e del tuo blog (quindi di te). Questa pasta è veramente sfiziosa e facilissima, mi sono sentita quasi una cuoca vera. Ho anche fatto una versione tutta mia, visto che al mio maritino la bieta non piace ho usato le zucchine. E’venuta buonissima!
    complimenti a noi! Ho già voglia di provare un’altra ricetta.

    Rispondi
  22. rossella

    5 Febbraio 2009 at 12:29

    @negata: benebenissimo!
    allora rilancio e adesso io farò la tua versione, mi hai fatto venire una voglia enorme dell’odore che sprigiona questa pasta durante la cottura in forno…
    p.s.: ma tu SEI una cuoca vera!

    Rispondi

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