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Vaniglia — Storie di cucina

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minestra povera di verze, patate e cipolle

13 Novembre 2008 Zuppe, minestre e vellutate

primi freddi…
___________
Della serie zuppe umili, anche se non viene dal libro di Oliver….
Viene piuttosto dal fatto che avevo in frigo qualcosa come un due chili di cavolo verza e non avevo minimamente idea di come impiegarli….
E soprattutto dal fatto che qui a Roma è un freddo boia! E ormai io ho mani e piedi perennamente congelati. Per cui ottima cura-tipo stagionale: prendere e buttare in pentola acqua e ortaggi, accendere il fuoco, e stazionare continuamente intorno al calderone, non perché serva rimestare continuamente, come recitano le ricette serie, ma semplicemente per accaparrarsi un po’ di calduccio. E poi c’è una cosa che mi piace fare da morire in questi casi. Come ho già accennato qualche volta, la mia cucinetta è molto piccola, e dentro non c’entra nessuna sedia. Ma in questi casi, una volta impostata la zuppa, mi prendo una sediola e un libro, e nei casi limite anche una coperta, me li metto davanti al forno, e fingo spudoratamente di avere un caminetto e leggo….

ingredienti per 4 persone
gr 600 cavolo verza
4 patate
1 cipolla
1,5 litri di acqua (più o meno…)
sale, olio, pepe
parmigiano
pastina (facoltativa)

Mondare e tagliare le patate a pezzetti, e la verza a fettine sottili.
Mettere in una pentola piena d’acqua con la cipolla tagliata in due. Cuocere per almeno 20′. Poi passare frullare il tutto con il frullatore ad immersione, salare, e aggiungere acqua, a seconda della consistenza che si desidera ottenere. In particolare lasciare più densa per ottenere una vellutata, o più fluida nel caso si voglia aggiungere una pastina da minestra. Cuocere ancora 5 o 10′.

Aggiustare di sale.
Condire con olio, parmigiano grattugiato e pepe.
(le quantità sono indicative: si possono variare a piacimento, sia le verdure, che, di conseguenza, l’acqua…)
P.S. mi sa che sto un po’ esagerando, co ‘sti viola….

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Categories: Zuppe, minestre e vellutate Tags: _primi piatti, cucine sostenibili, zuppe e vellutate, gluten free

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Interazioni con il lettore

12 Commenti

  1. manu e silvia

    13 Novembre 2008 at 09:17

    nooo, ma se anche a roma fà freddo..allora non c’è più speranza…l’inverno è proprio alle porte!!
    buonissima questa zuppa….così non è poi tanto difficile sognare un caminetto…la fantasia non manca vero??
    bacioni

    Rispondi
  2. Ely

    13 Novembre 2008 at 09:19

    buona!!!! e bellissima l’immagine di te davanti al “fuoco”
    ciao Ely

    Rispondi
  3. Sabrina

    13 Novembre 2008 at 09:49

    le zuppe sono la mia passione e credo che questa sia proprio buona…provo!

    Rispondi
  4. Fra

    13 Novembre 2008 at 14:18

    Anche qui a Bologna le temperature non scherzano e sprattutto piove da due giorni ininterrottamente. Ci vuole proprio qualcosa che scaldi e coccoli e la tua minestra mi sembra davvero una soluzione ideale.
    Il viola non stanca mai :D
    Un bacio
    Fra

    Rispondi
  5. dolci a ...gogo!!!

    13 Novembre 2008 at 16:55

    ciao,bella la ricetta bello il post bella la foto….che dire di piu??baci imma

    Rispondi
  6. rossella

    14 Novembre 2008 at 10:08

    ciao a tutti!
    sì, la fantasia galoppa, a braccetto con l’esaurimento!
    Il freddo avanza, ma quasi lo stavamo spettando, no? Anche io, che sono sempre un po’ freddolosa… ;-)

    Rispondi
  7. Anonimo

    23 Novembre 2008 at 09:57

    Cara Vaniglia complimenti per il tuo blog…ogni giorno faccio una capatina e non rimango delusa…ricette gustose e mai banali e foto splendide!
    SARA

    Rispondi
  8. Anonimo

    26 Novembre 2008 at 12:48

    ma quale povera? L’ho fatta ieri sera con qualche piccola variante: ho aggiunto un finocchio (era lì, solo soletto, che mi guardava triste dal frigo…); ho frullato un po’ grossolanamente e al posto della pastina ho messo dell’orzo perlato cotto in precedente. Infine, il tocco di sapore in più: semi di sesamo e girasole saltati in padella… non sai che ricchezza :)))
    bacetti, anna

    Rispondi
  9. cavoliamerenda

    14 Febbraio 2010 at 15:03

    nella "mia" cucina di Roma di sedie ce n'entrano due ma considerando che è tutto il nostro living direi che ci siamo… non sai quante volte siamo stati a chiacchiera seduti accanto al fornello acceso o al forno, sotto alla lucina soffusa della cappa… =)

    Rispondi
  10. Anonimo

    21 Gennaio 2011 at 10:46

    Ce l'ho fatta!! Dopo il pessimo impatto che Eug ha avuto con la verza nella mensa del lavoro (ma come si fa a prenderla a mensa!!!) sono riuscita a fargli mangiare di nuovo la verza e a fargli dire "BUONA!".
    Dico verza in quanto visto che il cavolo verza non era tanto per fare questa ricetta ho mischiato anche qualche foglia di verza, devo dire che non si sente la differenza fatte così.
    Grazie Ros per la ricetta.
    Baci Ale

    Rispondi
  11. rossella

    21 Gennaio 2011 at 23:19

    che bello!!!!
    ah ale non sai che soddisfazione sentirti dire questo hihihi, mi toccherà cucinare allora un po' di più questi giorni impicciati di lavoro. oltre a tirarmi su di morale mi farà pure bene.
    baci tanti
    (ah poi devi provare quella di rape rosse…)

    Rispondi
  12. antonella

    7 Novembre 2012 at 15:01

    stasera mi ci vuole una coccola alla verza…pensa te. la provo e ti faccio sapè (adoro le rime improvvisate)

    Rispondi

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