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cassettone bio

10 Ottobre 2008 Lifestyle


Eh eh, quando arriva il cassettone da officinebio io sono sempre tutta gasata.
Non amo molto i supermercati, quelli piuttusto grandi intendo. Diciamo subisco ultimamente una forma di regressione (o evoluzione?), per cui se potessi cogliere direttamente la frutta dagli alberi sarei veramente molto contenta.
Forse la mia provenienza dalle verdeggianti colline umbro-marchigiane mi sta chiedendo il conto (chi ha letto il primo post non ci capirà nulla, dato che parlavo di origini lucane, ma i genitori sono due, no?;-)), e allora, pur vivendo in metropoli abbastanza puzzolente et molto rumorosa (ma forse proprio per questo!), ultimamente sento un po’ la necessità di capire bene da dove provengono i cibi che mangio, per dove passano, cosa c’è dentro, e se potessi vedere la faccia di chi li raccoglie ne sarei veramente grata!
Tant’è, sto sperimentando una via di mezzo, in attesa dell’albero da frutto mio (e sarà dura perchè qui a Roma non ho nemmeno un balcone!): il cassettone di officinaebio.
Officinaebio è una cooperativa che riunisce alcune aziende di produzione biologica del Lazio. Effettuano consegna a domicilio (ma si può andare a ritirare anche presso la loro sede, abbattendo ancora di più i prezzi) di prodotti biologici e biodinamici freschi e secchi, più uova, carne, salumi e formaggi. Il servizio accorcia la filiera di produzione e vendita e riduce drasticamente l’uso di imballi.
Il prodotto “portante” del trasporto a domicilio è la cassa di frutta e verdura da 5 o 10 kg, a questi si possono aggiungere altri prodotti. Come dicevo consegnano a casa, in giorni stabiliti (a seconda della circoscrizione), ma ci si può organizzare in gruppi, farsi portare più casse in una sola casa e poi spartirsi il malloppo! Con la possibilità di risparmiare ancora, su costi, ed emissioni….. (il che non ci fa proprio schifo, no?)
Il cassettone è arrivato mezz’ora fa (mi sono fatta prendere la mano e ho aggiunto un sei chili tra zucche e melazane): preparatevi per il finesettimana.
Si cucina!

in biblio–

http://www.dweb.repubblica.it/dweb/2006/10/28/moda/moda/370low522370.html

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Categories: Lifestyle Tags: cucine sostenibili

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6 Commenti

  1. anna /e lucia)

    14 Ottobre 2008 at 13:39

    EHIIIIII
    un “uccellino” mi ha detto di questo blog e sono accorsa:
    vorrei tanto unirmi al cassettone bio in cambio – data la stagione – offro la mitica ricetta delle frittelle di zucca di mia nonna! Che ne dici?
    bacetti, anna
    (e Lucia)
    p.s.
    che belle foto… e che buona idea, in tutti i sensi!

    Rispondi
  2. rossella

    14 Ottobre 2008 at 17:00

    sì, sì ti prego, frittelle di zucca!!!!!!!
    e per il cassettone, io ho una PR fantastica che tu sai…. dovresti rivolgetri a lei, anche se poi il pusher vero e proprio sono io……;-)

    Rispondi
  3. rebusrebus

    15 Ottobre 2008 at 07:18

    E’ che da un po’ di tempo frequento il fruttivendolo sotto casa, dimensione altra rispetto ai super-iper-mercati. Sul bio sono scettico, molto scettico. Bio-logico o bio-dinamico? A voi l’ardua sentenza..

    Rispondi
  4. rossella

    15 Ottobre 2008 at 09:22

    @rebusrebus: dipende! a me vanno bene tutti e due (bio&bio), ma anche un prodotto "semplicemente" locale, coltivato vicino (magari comprato dal fruttivendolo sotto casa!;-)) mi sembra una cosa buona….
    per il resto agricoltura estensiva, rotazioni, prodotti di stagione, lotta integrata, qualsiasi accorgimento che abbia un basso impatto sull'ambiente (e quindi in modo diretto o indiretto sulla salute) non mi dispiace!
    ciao!

    Rispondi
  5. Anonimo

    29 Ottobre 2008 at 09:05

    nelle Marche esiste un servizio di consegna di frutta e verdura a domicilio organizzato da aziende agricole locali. si chiama ORTOVAGANDO http://www.ortovagando.it

    Rispondi
  6. rossella

    30 Ottobre 2008 at 17:26

    grazie! lo dirò alla mia mamma….:)

    Rispondi

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