Roma comincia a svuotarsi.
Lo vedo la mattina quando il mio autobus non passa e ne prendo uno a casaccio per non restare ferma le ore alla palina e poi faccio il tratto di strada (a volte lungo) che rimane a piedi.
Le macchine cominciano a sparire (e non solo il finesettimana), e lasciano spazio ad altri suoni.
Si cominciano a sentire, anche se ancora solo leggermente, i rumori dei passi.
Quando sono a casa mia, nelle Marche, sentire il rumore dei miei passi, o quelli dia altri, mi riporda ad una dimensione domestica dello spazio intorno a me.
Misurabile.
Sono quelle cose che il tuo cervello decodifica ma che tu non ti dici esplicitamente (sono a casa, ed è tutto così meraviglioso che riesco a sentire il rumore dei miei passi), eppure le senti.
E più le senti più sai che significa calma.
Il rumore dei passi su uno stradello di montagna, quello dei tacchi dei miei stivali il primo pomeriggio nel giorno di Natale, quando la città è un po’ assopita ed io vado a trovare mia cugina per un caffè (e quindi si sentono bene, sul selciato del centro storico), il suono dei passi per me ha un sapore di calma, e sento che manmano Roma, nella misura in cui può, mi sta “mollando” un po’ di questo suono.
Parallelamente, non so ancora bene se per uno strano concorso di tutti i sensi che si fanno l’occhiolino l’uno con l’altro, o semplicemente perché ci sono meno motori in giro, sento più facilmente gli odori.
Ieri mattina in mezzo ai passi è arrivato odore di pizza.
Avete presente l’odore di pizza “del forno”?
Quella che vi vendono a quadretti già tagliati e che sta esposta accanto alle pagnotte e ai grissini, quella della merenda delle medie o delle superiori (ma non sempre, che in genere si porta da casa) e che ti fa tanto “quel piccolo lusso quotidiano” da infilare in cartella in mezzo astuccio e vocabolario di greco.
Bene ho sentito quella.
E mi è venuta voglia di pizza a casa.
Ho usato di nuovo una parte di semintegrale, ci vado matta, e l’impasto è venuto perfetto, l’impasto della pizza che avrei sempre voluto fare. Morbido, croccante e con le bolle quanto basta perché ben idratato e lievitato piano piano piano…
Dev’essere per via di quei suoi, e di quegli odori, che come te li riprendi, poi pare che venga tutto meglio…
Buon finesettimana :-*
Pizza a lenta lievitazione con feta spinaci e pesto
ingredienti per 4 pizze al piatto (4 persone)
per l’impasto
300 g di farina semintegrale (tipo 2)*
100 g di farina di forza (tipo Manitoba o con una W oltre 350)
270 g di acqua tiepida
100 g di lievito madre (aumentabile fino a 120-150)
10 g di olio Extravergine di oliva
8 g di sale
per la farcitura
500 g di spinaci già puliti
250 g di formaggio feta
250 gr di mozzarella scolata del suo liquido
50 g di uva di Corinto ammollata in acqua (o uvetta – facoltativa ma ci sta bene)
20 g di pinoli per il pesto + 20 da lasciare interi
basilico un paio di generose manciate
Olio extravergine d’oliva
aglio
peperoncino
La sera prima
Sciogliere il lievito madre nell’acqua tiepida e mescolare le farine.
Aggiungere il composto di lievito ed acqua alle farine, impastando a mano o con l’impastatrice.
Aggiungere sale e olio e continuare ad impastare ben bene fino ad ottenere un composto liscio ed elastico (aggiungere poca farina se occorre).
Ottenere una palla e lasciarla riposare sul piano di lavoro per 10 minuti.
Nel frattempo ungere con l’olio d’oliva una ciotola (o la stessa ciotola dell’impastatrice) e disporvi la palla di impasto.
A questo punto prendere un lembo esterno di pasta, allungarlo, tirandolo, di lato, e premerlo al centro della palla, ruotare leggermente la ciotola e fare lo stesso con un lembo immediatamente vicino al primo, e così via, portando al centro tutti i lembi di pasta, ruotando fino a completare un intero giro (sono circa 8-10 volte) e ad ottenere come una palla schiacciata al centro.
Far riposare altri 10 minuti e ripetere questa operazione 4 volte in totale.
Ho appreso questa tecnica, che aiuta ad aumentare la forza dell’impasto, leggendo il libro Come si fa il pane. Ricette passo a passo per pane e dolci da forno, e devo dire che giova davvero agli impasti. Ci vuole molto più a scriverla, o anche a leggerla, che a farlo! (ed è ovviamente facoltativa)
A questo punto far lievitare senza toccare ulteriormente l’impasto per tutta la notte in frigo e fino al raddoppio.
La mattina successiva
Rovesciare delicatamente l’impasto sul piano di lavoro infarinato, dividerlo in 4 parti uguali e formare 4 palline.
Lasciar lievitare ancora un’ora.
Nel frattempo preparare il condimento.
In un ampio wok far dorare uno o due spicchi di aglio e il peperoncino a pezzetti nell’olio d’oliva, e poi farvi appassire velocemente gli spinaci lavati, asciugati e tagliati grossolanamente a strisce.
A fuoco spento aggiungere l’uvetta scolata e strizzata. Mescolare e aggiustare di sale (ma pochissimo, dato che poi andrà aggiunta la Feta. Tenere da parte.
Stendere i 4 dischi di pizza picchiettandoli delicatamente dal centro verso l’esterno nelle teglie unte di olio, poi condire con gli spinaci, la feta a cubetti e la mozzarella a fettine, 20 grammi di pinoli, e cuocere in forno al massimo della sua potenza (nel mio caso 250 °C) fino a che la crosta non diventa dorata e croccante.
Nel frattempo fare un pesto veloce tritando il basilico con i pinoli restanti e poco sale.
Usarlo come dressing da aggiungere in ultimo, al momento di servire la pizza ancora calda.
* se possibile di forza medio-alta, ovvero W 280 – 350. Se non avete a disposizione tale valore, un espediente per orientarsi è aiutarsi leggendo la parentale di proteine, che per una farina medio forte si aggirano intorno ai grammi 12,5 su 100 (guardate l’etichetta sulla confezione ;))
Qui trovate la mia personale bibbietta sule farine, invece (grazie Dario ;))
Manu
Buona questa pizza, mi piace l'abbinamento feta-spinaci.
Un abbraccio
Alla prossima
rossella
Ciao, Sìììì, ero partita che volevo fare una torta salata con pasta phillo con la stessa farcia (ipotesi comunque da non scartare per la prossima, secondo me! ;)), ma poi quel l'odore di pizza per strada mi ha scombinato tutti i piani!!!
Un abbraccio a te e buon finesettimana Manu!
Anonimo
Ciaoooooooo ROss Rosss
bella leiiiiiiiii la pizza al taglioooo!! sai che mia nonna aveva una pizzeria al taglio nel paesino dove abito quando mia mamma era piccola e quindi a casa mia la pizza è sempre stata mangiata a quadrati e mai rotonda… ancora adesso quando la fa la mia mamma… si mangia così.. super teglie giga… e quadrati-…. con quel fiiiiiiiilo di mozzarella wowwww! sta qua la voglio provare, anche solo per l'impasto.. (senti ma hai per caso "sentito" anche che ieri ho rinfrescato! ? ;) )..
comunque in Urbino è pieno di sti forni… aaaahhh ed anche a Mercatale mio il forno te la taglia ancora.. che gustoooo!
che poi se ti organizzi bene (tipo levataccia ed impasto la mattina) la puoi fare benissimo per la cena della domenica… che figataaaaaaa! ehehe…
comunque.. repentinamente urge anche quella con la fillo, perché ne ho in frigo e non so che farci.. e i triangoli tuoi con le melette son un poco laborioserrrimi… ehehehe!
ahhhh! qui tira un vento che mai e mi tocca raccogliere tutte le albicocche.. cheissà che non faccio un mmmaaaaarmelllllllla.. o le tue crostatine!
manu manu..
rossella
Ehi ma io di qua ero rimasta un po' indietro coi commenti!!!
Allora, appena trovo phillo vado col post (ma dai che i triangolino sono facili, li ho fatti anche salati, con le zucchineeee!!!
http://vanigliacooking.blogspot.it/2014/04/triangolini-di-pasta-fillo-con-zucchine.html
Daaaaiiii
Angie
Mi hai fatto venire voglia di pizza!!! Bè la mangerei ogni giorno però la cosa non è fattibile. Prepararla in casa mi rilassa…la feta è un formaggio molto consumato a casa…di solito preparo l'insalata greca con pomodori e cetrioli. Ora che ci penso non ho mai utilizzato la feta in un impasto che ha bisogno di cottura. Da provare : )
rossella
Ciao Angie, eccomi qua, anche se un po' in ritardo con la risposta :)
Io adoro la feta… Se provi fammi sapere!! :-*
Frau Fra
La sensazione di sentire i propri passi, quanto ti capisco! L'ho provata quando sono tornata a casa per la prima volta dopo essere emigrata a Edimburgo! Qui col cavolo che senti i tuoi passi mentre cammini, non senti nemmeno quelli delle altre 1000 persone intorno a te, solo vociare in lingue mischiate! La sensazione di calma provata quando ero tornata a Ancona me la ricordo ancora!
Non so perché, ma l'idea di fare questa pizza me la associo all'idea di sentire i miei passi…
ahhh che calma :)
rossella
Bello… Allora la assocerò anche io.. ;)
delizia divina
Che bontà!!!
rossella
Sììì!!! (Grazie… :))