Vi piacciono i sapori amari? Accomodatevi!
Non vi piacciono? Accomodatevi lo stesso, che qui a tutto c’è un rimedio! ;)
Tema: tarassaco come se piovesse, tipo quesi un chilo.
No, dico, avete presente il volume che fa una chilata di tarassaco i frigo? Che tocca spingerlo a forza nello scompartiello dedicato curvandone le estremità. E poi la foglietta dopo 4 ore già tende a deperirsi e voi, nel vostro inventario delle emergenze, lo mettete subito in testa, e soprattutto pensate “e adesso che ci faccio”.
Ah, ovviamente parlo di verdura in arrivo con cassettone bio, di quella si tratta, forse perchè non sono solita comprarla al super (forse non ci ho mai fatto caso, in verità,), e forse perchè il tarassaco, tanto amaro quanto depurativo, è meglio nella sua versione più “nature”, almeno questo è il mio modesto parere, dato che, sì, è vero, si trova praticamente ovunque (presente i bordi dei marciapiedi e/o delle strade?), ma è anche vero che quello “piombato” diventa un vero veleno per l’organismo.
Ritorno alla domanda fatidica: cosa farne?
Anno scorso ravioli (certo che io mi facilito sempre la vita… :-P)
Quest’anno una parte sono andati nel risotto (sui 300gr puliti), la seconda lavata, tagliuzzata, bollita velocemente, strizzata e ridotta in pallette, congelata a pronta all’uso (mììì, come mi sento donna organizzata!) :)
Il risotto fatto così viene amaro che non c’è male (retrogusto very good), e se così vi piace è perfetto.
Altrimenti si procede facendo bollire velocemente il tarassaco prima di “risottarlo”. Ma andiamo con ordine…
ingredienti per 3-4 persone
1 cipolla o 1 scalogno
1 cucchiaino di senape
250gr riso per risotti*
1/2 bicchiere di vino
300gr di tarassaco mondato e tagliato a pezzetti di 1-2 cm
brodo vegetale q.b (un litro scarso)
100gr ricotta
1 cucchiaiono di senape
1 cucchiaino di paprika
olio EVO
sale
parmigiano
Soffritto con la cipolla o lo scalogno, e la senape, poi il tarassaco**. Aggiungere il riso e farlo tostare un instante. Aggiungere il vino, lasciar sfumare, aggiungere poi il brodo a mestolate rimestando solo il necessario affinchè il risotto non si attacchi alla pentola, e finchè non è cotto.
Mantecare con ricotta (per mitigare il sapore), parmigiano e paprika.
* eumh, quello che vedete in foto è un umile ribe biologico però (e diciamo si intuisce abbastanza faciolmente dalla foto ;-P)…
** ATTENZIONE: per un risultato meno amaro, bollire precedentemente pochi minuti il tarassaco, poi aggiungerlo dopo la tostatura del riso e l’aggiunta del vino bianco…
valina
Bono il tarassaco!! dovrei andare a raccoglierlo..ma nun c'ho tempo! magari lo trovo giovedì al mercato contadino..
in risposta al post precedente : certo che ti voglio bene comunque! Sei stata gentilissima a scannerizzarmi gli indici degli altri due libri… <3
Simo
no, io il tarassaco non lo amo molto…ma fa davvero bene, i miei ne mangiano a valangate!
Devo consigliargli il tuo risutin…
kitchenqb
nooooooooooooo…ma troppo carino il nuovo blog!!!! Mi piace assai assai ora me lo spulcio tutto! Un abbraccio! :)))
Ann
Si troverà ovunque ma sai che non l'ho mai provato il tarassaco? °.°
Mi incuriosisce molto però, devo cercarlo :)
rossella
*valina: eh, umh, uno anche non richiesto, vabbè, tutta ulturam no?
XD
*simo: ah, bene, perchè ne ho veramente un quintale. altri usi???
*kitchenqg: verameeeente??????? oh, che bello!!!! emh, le parti da navigare arriveranno ian-pianino….. :)
*ann: infatti io non lo avevo mai cucinato, prima di trovarmelo recapitato a casa col cassettone!
Federica
Adoro i sapori amarognoli, fin da piccola. A 3 anni "rubai" alla nonna la padella con dentro la cicoria campagnola e la finii tutta da sola! Andrei a nozze con questo risotto. Se riesco a trovare il tarassaco non me lo perdo di sicuro. Buona giornata, piacere di conoscerti ^__^
rossella
*federica: il piacere, invece, è tutto mio! ;)
Laura.lau
Belli tutti questi cakes salati! A me non riescono mai rimangono così bassi che sono proprio cattivi a mangiarsi e finiscono in pattumiera. Non sono mai riuscita a capire dove stia l'arcano e ho rinunciato a farli. Magari mi potresti dare qualche dritta? Perché non mi lievitano mai bene?
rossella
*laura.lau: dunque, c'era un periodo della mia vita in cui mi si abbassavano al centro. e questo mi infastidiva un po', lo ammetto. poi, dato che il libro della chovancova, oltre ad averne vari esemplari così fotografati all'interno, ne reca pure uno in copertina (http://www.guidotommasi.it/autori/ilona-chovancova/), ho cercato di farmene una ragione, anche se ammetto che la cosa non mi entusiasmava molto, o meglio, a dirla tutta, ogni volta che mi veniva in mente un cake salato, restavo sempre un po' disincentivata a farlo…
poi, ancora non so bene come, qualche giorno fa si è aperta "la vena d'oro" dei cake.
Sappi che io con gli impasti non vado tanto per il sottile. In particolare con quelli dolci me la cavo piuttosto bene pure ad occhio, in funzione degli ingredienti che ho a disposizione. Mi regolo, peso manmano che aggiungo o liquido o solido, segno su un foglietto, poi posto la ricetta (e in questo il blog è una vera ricchezza per me: se non ci foste voi a leggere, l'80% delle ricette andrebbe perso a causa della mia pigrizia nel trascrivere).
La formula magica mi è arrivata con il cake feta e basilico&co..
Non che prima non mi venissero, eh? Solo che era una specie di un terno all'otto: magari ogni due che mi andavano a genio ce ne era uno che mi lasciava un po' così.
adesso sembro aver imbroccato (ma non è mai detta l'ultima parola, i miei impasti risentono veramente tantissimo del mio umore mentre cucino), quindi la formula del cake che citavo prima, quella del cake gorgonzola e noci, o quella del cake ai pomodori verdi fritti, sono tutte piuttosto "solide".
Evita gli ingredienti troppo acquosi (o magari "seccali" un pochino prima, come ho fatto io con i pomodori), e attenta anche a quelli che possono costituire un reticolo con la loro fibra, come per esempio la zucca (magari frullandola prima, ma lei è secondo me doppiamente insidiosa perchè pure "umida"), che possono impedire una crescita omogenea dell'impasto in cottura.
Il lievito va solo alla fine e il forno deve essere caldo quando inforni. Primo quarto d'ora di cottura io non lo apro mai…
Spero di essere stata utile, oltre allo sproloquio… ;-P