C’era la mia maestra delle elementari.
Era seduta nelle file di sinistra, bordo-bordo, e aveva una rosa rossa per me. E uno sguardo un po’ emozionato e consapevole.
Ci siamo guardate ed era come se lei sapesse tutto.
Che sapesse delle notti insonni alla facoltà di Architettura, di quanto sia stato bello e difficile imparare a disegnare, o meglio tradurre il pensiero nel disegno (soprattutto quando i pensieri sono tanti ed esuberanti!), di quanto sia stato (e sia ancora) duro e meraviglioso camminare nella vita da quando lei mi ha mollato la mano a 10 anni, di come sia difficile e facile al tempo stesso osservare e raccontare un albero.
Io lo odiavo, quel tema sull’albero che ci dava tutti gli anni.
“Descrivi l’albero che vedi dalla tua finestra”.
Serviva, oltre che a scrivere, a osservare, a raccontare, anche a noi per vedere come cambiavamo di anno in anno, come cambiavamo attraverso i nostri temi.
Ma io un albero mio non ce l’avevo.
Io ero la tipica bambina da asfalto.
No giardino, nemmeno un’aiuola, all’epoca.
Guardavo un alberello piuttosto secco dall’unica finestra di casa che ne riquadrasse uno, incastrato anche lui in un cortiletto tra le case, e mi torturavo.
Perchè io li amavo, gli alberi.
Lei ce li faceva amare. Ci insegnava ad osservarli. Le foglie, i fiori, le chiome, il portamento.
E poi la corteccia. Dalla corteccia si capiscono una marea di cose, di un albero.
Io amavo gli alberi e avevo a disposizione solo quell’albero “prigioniero”.
Niente prati fioriti e uccellini cinguettanti.
Il mio tema era sempre un po’ rinsecchito come quell’albero, e lo odiavo per questo, ma soprattutto lo odiavo perchè rappresentava per me la “mancanza” e il desiderio.
Eppure quel tema mi ha insegnato tante cose.
Mi ha insegnato che per descrivere, partendo dal reale, se il reale al momento non offre molto, si può anche immaginare. Che è il passo prima (o forse quello subito dopo) del sognare.
Che nella vita molto probabilmente ci saranno molte volte in cui ti mancherà l’albero per fare il tema sull’albero.
Che non bisogna avere paura di immaginare cose che sembrano non esistere, di buttarcisi se le senti arrivare dritte dalla pancia, di specializzarsi in paesaggio e arte dei giardini quando in Italia per un architetto è già difficile occuparsi di edilizia, figuriamoci di verde.
Quell’albero che io cercavo, che mi dovevo creare di volta in volta, mi ha insegnato che si può fotografare anche senza luce apparente, che la luce la puoi corteggiare e far scaturire, che puoi trovarla dentro le cose, che anche se parti svantaggiata puoi farcela, che anche se non hai una cucina nuova e luminosa e comoda e attrezzata puoi arrampicarti con una pentola fumante su una scala e impiattare a 160 cm dal pavimento pur di recuperare quel riflesso che ti serve.
Che puoi e devi spostarti. Che devi viaggiare. Che devi chiedere aiuto. Che puoi seminare e poi devi innaffiare.
Quel tema io lo odiavo perchè mi pareva di non avere cdontenuto da raccontare, nè le parole per farlo.
Ma alla fine quell’albero io l’ho trovato.
Ed avevo sviluppato così tanta voglia di svolgere quel tema che per raccontarlo, il mio albero finalmente trovato, ho usato le parole, le ricette, le immagini, i sapori, le suggestioni, le fatiche, la ricerca e pure qualche lacrima.
E quindi il tema è diventato un libro
.
E la mia maestra lo ha “valutato”, ancora a scatola chiusa (ma quale scatola è più aperta della bimba a cui hai insegnato a scrivere?), con una rosa rossa.
E poi c’erano le altre, tante persone.
I miei compagni di scuola del liceo (la mia amica Federica mi ha detto che ha riso e “fatto casino” tutto il tempo, che era coma stare a scuola… io non la sentivo, la sala era affollatissima, ma me la immagino come fossi stata seduta in platea ;)), i miei genitori, i miei cugini adorati, le zie, le mie amiche e le amiche di mia mamma che sono anche mie. E i colleghi architetti (sempre amici pure loro!).
E poi le persone con cui ho lavorato quando vivevo a Fabriano, che hanno fatto fortemente parte della mia vita e tuttora ne fanno parte, il mio macellaio di fiducia (che chiamo con le richieste più assurde per prenotare la carne migliore in anticipo per i servizi foto o il libro stesso ;-P), le lettrici del blog con cui ho tanto in comune e che finalmente ho potuto conoscere (Elisabetta, io ti aspetto sai? :-*), e persone che ho conosciuto per la prima volta al momento della dedica dei volumi e che mi hanno detto delle cose bellissime, suggellando una giornata che di per sè era già perfetta.
Questa seconda tappa di #allombradeimandorliinfioretour è stata possibile grazie all’ospitalità (e la disponibilità, e la perfetta organizzazione) di tutte le socie del club Inner Wheel di Fabriano, che mi hanno supportata e fatto sentire come a casa, oltre ad aver avuto la pazienza e la costanza di “starmi dietro” nel mio continuo girovagare, negli ultimi tempi, da una città all’altra, da un lavoro all’altro, da una consegna all’altra, e alla disponibilità della giornalista e mia amica Elisabetta Monti, che come vi accennavo nell’ultimo post, mi ha presentata con estrema grazia e professionalità.
Grazie a tutti, eravamo oltre 150 (nonostante molti fabrianesi fossero costretti al letto dall’influenza)!
L’affetto umano vale mille libri pubblicati…
nb. TUTTE le foto che vedete in questo post sono state scattate dalla mia sorellina Irene Venezia, e da me solo postprodotte e schaffate qui! ;-)
Elisa Cilento
Cara Rossella, ti meriti tutta la gioia che stai vivendo in questo momento.
Per rimanere in tema, chi semina raccoglie… e i frutti li vedi ad ogni tua presentazione, ad ogni tuo post attraverso l'affetto di chi ti sostiene. Un abbraccio!
rossella
Elisa cara grazie. Sono momenti che ripagano di tanta fatica…
Un abbraccio forte a te..
Pamela Rossi
Ma che bello, complimenti per questa meravigliosa avventura;)
un bacio
barbaraT @ pane-burro
"…che non bisogna avere paura di immaginare cose che sembrano non esistere, di buttarcisi se le senti arrivare dritte dalla pancia…"
che post stupendo ross… uno dei tuoi più belli di sempre..
rossella
Barbarella mia… Non mi far commuovere..
(e grazie <3 )
rossella
*Pamela grazie!!!! (un'avventura, davvero! ;-))
Elisa Betta
Sto arrivando. Promesso. <3 <3
rossella
<3 Elisa Betta ed io aspetto… :-*
Gabila Gerardi
Tu hai una cosa che non è facile trovare….e sai cosa? La semplicità di raccontare le cose e riuscire così a trasmettere serenità, tranquillità è una certa sorta di speranza! Non so…forse sono andata fuori tema ma chissene!
rossella
Macché!
E poi in casa di una che deve raccontare di una presentazione e invece parla di un tema delle elementari.. Niente è fuori tema!
Grazie Gabila per questo commento.. È bellissimo, come tutti i tuoi.. :*
Monica Giustina
E' sempre un piacere leggerti ed emozionarsi attraverso le tue parole, ben scritte e che trasportano…bravissima!
rossella
Monica grazie!
Sono scritte sempre così di getto che a volte non riesco ad evitare errori no ripetizione. Pero c'è molto cuore dentro, e magari qualche errore si può perdonare… ;-)
Rosa
Mi sono commossa, te lo dico.
Pensando a te che sai di avere la tua maestra in platea.
Pensando alla tua maestra lì in platea, fiera di esserti stata 'maestra'.
Pensando alla mia bambina che a settembre inizierà le elementari e avrebbe fortissimamente bisogno di una maestra così.
Pensando a quei temi che crescevano nelle radici e nelle fronde.
Pensando a tua sorella che ti fotografava.
Pensando a come avrei assistito io, da madre, con le mani nervose a darsi pace ll'un l'altra.
Pensando alla luce che finalmente emerge, scaturisce e gorgoglia. Se solo hai la tenacia di andartela a cercare.
Mi fermo qui, Rossella :-)
Un abbraccio bello stretto.
(vado a cercarmi un fazzoletto)
lucy
Bellissime parole!!
rossella
Grazie Lucy!!!
rossella
Rosa, se mi hai fatta commuovere!
Solo che io sono in autobus (du' gocce e Roma si pianta) piena di borse e pacchi come al solito e non ho nemmeno un kleenex…
Grazie per queste tue bellissime parole, da cui trapela tanta emozione, e sympathia. ;-)
Azzurra
ma dov'eri????
ti ho trovata per caso, sbirciando nel web ma mi sa che ci risentiremo molto presto!!!!!!!!!!!!!!!!!
complimenti per tutto, per il tuo libro, per il blog, per il tuo racconto, a presto prestissimooooooooooooooooooooo
Azzurra
rossella
Ciao Azzurra anche io non to conoscevo, e che piacere conoscerti!!!
Mi piacciono le tue ricette!!
:)
Sicuramente a presto!
valerita
Rossella ho appena finito di leggere questo tuo post che non so come mi era sfuggito. Sto tornando a casa dal lavoro in treno e la mia mente è tornata ai ricordi dei temi della mia maestra delle elementari, a tutti quei disegni sugli alberi e alla mia fatica a vederli e raccontarli quegli alberi. Non eri la sola bambina dell'asfalto… Anch'io mi sentivo manchevole rispetto agli altri, io che sulla pagina mi sono sempre espressa più che a parole dette, specie da piccola.
Grazie, te lo volevo dire subito: é sempre bello scoprire i post perduti :)
Valentina
cara ross, vengo a rileggere questa pagina di tanto in tanto, dove trovo tutto il profumo di vaniglia, quello che sei sempre stata nelle tue foto, nei sapori, in ogni presente racchiuso nei tuoi racconti. mi commuovo un po' ogni volta. è tutto qui.