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Vaniglia — Storie di cucina

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suggestioni londinesi: Caro diario…

3 Ottobre 2012 Travel

Caro Diario,
avrei voluto scriverti giorno per giorno, ma ultimamente sono stata così presa dagli eventi da crollare ogni sera al letto esausta.
Finalmente ho visto Londra. Un po’.
Perchè il Food Blogger Connect è stato così intenso da occupare ogni mia cellulina grigia quotidiana, con ennessi e connessi (è proprio il caso di dirlo!).
Proverò quindi a riassumere (se possibile) quello che è accaduto da giovedì 27 settembre a lunedì 1 ottobre, in generale nella mia testolina, ed in particolare in questo grande evento legato al mondo dei food bloggers, del quale faccio parte a volte un po’ inconsapevolmente, credo…

Giovedì 27 settembre 2012
Siamo partiti da Roma ed arrivati a Londra, direttamente dal lavoro e come al solito con mille cose a cui pensare fino all’ultimo.

La città io non la conoscevo. E nemmeno con tutta questa voglia di conoscerla da strapparmi i capelli. Non so perchè. Dev’essere per la questione della lingua, mai studiata, sempre presa di traverso, sempre vista come l’ostacolo scomodamente valicabile. Per me londra era una cosa (peraltro molto elegante) di nebbia, bus rossi a due piani, cabine del telefono (sempre rosse) dall’aspetto retrò, uomini con vestiti di taglio sartoriale, in tutti i toni di grigio possibile ed immaginabile (anche di blu, però), e di tutte le textures che la moda bene sia in grado di fornire.



Quindi già per trovare una casa in cui soggiornare ci è voluto un po’. Per organizzare l’intero viaggio, direi.

Alla fine (di corsa, cercando su internet di notte, unico momento disponibile dalle estenuanti giornate lavorative di settembre) abbiamo scelto una minuscola casetta di cui in foto a me aveva colpito un certo biancore fotografico e a Monsieur Patou un certo buon “disegno di suolo” vedendo il tessuto urbano da google earth…
La casa alla fine si è rievlata essere non solo immedietamente a nord di kensigton Gardens, ma anche a due passi-due da Notting Hill. Insomma, per non capirci nulla entrambi diciamo che ci è andata (oltremodo) bene.
Venerdì 28 settembre 2012

Oggi è una specie di primo giorno di scuola; e sono agitata, lo ammetto.
Di quell’agitazione (e non sbadatezza) che ti fa allacciare i bottoni della maglietta tutti sfalsati di una posizione rispetto al dovuto e te ne accorgi chissà quando.
Di quella che ti fa sbagliare strada, anche con tutta l’attenzione del mondo, quella che insomma sul binario giusto e nella giusta direzione però ti fa prendere il treno sbagliato ;-P
Esco finalmente all’uscita Westminster. Primo impatto con Londra. Meraviglioso.
Mi scappa il primo sorriso del viaggio (all’aeroporto avrò pensato almeno 120 volte “perchè non sto andando a Parigi?”), attraverso il ponte e guardo il fiume. Mi piace. Ogni tanto sorrido e guardo, guardo, quardo, sono tutta occhi.

Un ciclista mi sfreccia accanto; sono sul marciapiede di destra del ponte e penso ‘questovolemorì‘, poi mi ricordo di quell’altra simpatica cosa che ci dicevano alle elementari del ‘tutto al contrario’ e cerco di concentrarmi su come dovrò attraversare la strada….

Cammino sul lungofiume e vedo l’abbazia. Bella. ha le dimensioni che pensavo avesse. Può stare solo lì, dalla distanza forzata col fiume in mezzo si vede il prospetto. Ancora un sorriso. Ed una foto.
Arrivo a piedi alla Ragged School quasi in orario. E cmq sono arrivata e tutto ciò mi sembra meraviglioso. Vorrei dire a tutto il mondo che non so parlare inglese (e credo di varlo fatto, in un modo o nell’altro, tipo a parole, a fatti, e a occhi sbarrati), che non lo so capire, che forse è meglio se non socializzo molto con nessuno.

Le ragazze dell’organizzazione sono così gentili e comprensive che quasi mi commuovo. Cioè, alla prima frase non capisco nulla, spiego le mie infinite carenze linguistiche e lei ripete la frase, manco avesse una modalità apposita, ed io capisco tutto. Come una magia. Il mio cervello sta facendo enormi sforzi.
Vedo Giulia. Credo di esermi sentita a casa come se avessi visto mia madre, in quel frangente.
Le getto le braccia al collo (cara Juls, che pazienza deve avere con me…). Mi sento meglio, per un po’.
Conosco un po’ di gente (cioè, a modo mio, modalità inglese, balbettando qua e là e sorridendo), mi sento già stanchissima.

C’è da bere e da mangiare. non tocco cibo, mi prendo un bicchiere di champagne come fosse un compito, per facilitare il linguaggio, penso (ma magari vale solo per il francese.. la cara amica Edith Piaf non diceva forse che il vino e le sigarette servono a srotolare meglio la erre?).
Seguo la mia prima conferenza e non capisco nulla. NULLA.
Solo un po’ le domande degli auditori (che è meglio di un calcio in bocca, ma sempre troppo poco).
La seconda va meglio. Ci sono quelle che io chiamo ancora “le diapositive” (la tecnologia è il mio mestiere, sono nel posto giusto, non c’è che dire!), le cose sembrano andare meglio, ma ho come la sensazione di tenere lo sguardo basso. Breve seduta di autoanalisi: sarà per non essere interpellata?
Giulia nonostante le mille cose da fare ha come le antenne, lei ha sempre la parola giusta al momento giusto (nella lingua giusta!), è il legame tra le cose e le persone, anche quelle che rifiutano il collegamento per estemporanea timidezza (chi, io????). Comincio a conoscere un po’ di gente. Riesco a dare un volto ad alcuni blog amici (italiani): arriva Rossella di Ma che ti sei mangiato?, e Giuseppina di Cooking & Art of Living. Chiacchiere con loro. Conosco per la prima volta Alessio Fangano del blog Recipe Taster. E’ una di quelle persone di cui senti l’intelligenza, non so come dire. Chiacchiere salutari.
Arriva la mia amica Jasmine di Labna. Comincio a sentirmi un altro pochetto a casa.
C’è solo il piccolo scoglio serale del workshop di fotografia con luce artificiale. Bene, per un po’. Poi solita sintomatologia degli occhi bassi. Sono un po’ stanca e un po’ confusa quando torno a casa.
Rimugino.

Sabato 28 settembre 2012

Strana allegrezza nell’aria stamane.
Dev’essere il saturday.
Mi rendo finalmente conto che il giorno prima ho comprato una quantità incresciosa di lamponi. Costano veramente troppo poco rispetto all’Italia. Mangiamo lamponi, la colazione del campione all’inizio della giornata “lavorativa”.
Decido di anadre a piedi a scuola, attraversare Kensington Garden, Hide Park e un pezzo di Londra, la fermata Westminster ormai la conosco e quindi oggi nuova avventura.
Il parco è meraviglioso, ci sono le oche, gli scoiattoli (buffissimi), i setter che corrono allegramenti sui prati enormi, i signori in pensione (?) che corrono, ed hanno più polmoni di me e Patou messi insieme, ragazzi che giocano a rugby su campi con quinte architettoniche degne della scenografia del miglior Poirot che mi possa venire in mente, ci sono persone a spasso, molte delle quali sopra ad un cavallo (cioè, ognuna di queste aveva il suo, di cavallo…;)).
Arrivo alla Ragged School di ottimo umore, parlo un po’ di più, capisco un po’ meglio tutto, gli interventi mi sembrano così chiari, intellegibili (sempre in proporzioni limitate per le conoscenze linguistiche della sottoscritta eh?), mi innamoro di Sarka Babicka e del suo modo di parlare e fotografare. Trovo il suo intervento al Food Blogger Connect 2012 meraviglioso, e lei supersensibile e brava.
Sarka ci parla di come gestire la luce nelle foto di food. E’ molto interessante. E forse mi è venuta un’idea. Mi serve solo un fabbro, e forse riesco per un po’ di tempo ad ovviare ai miei annosi problemi di illuminazione casalinga (grande passo avanti, no? fino a due giorni fa mi serviva un muratore…;-P).
Giulia me la presenta, e poi mi presenta anche Regula Ysewijn di missfoodwise.
Sono così contenta!
Le comunicazioni mi sembrano molto interessanti. Anzi, se lo sono per me che capisco solo un pezzettino, figuriamoci per gli altri!!!
Scopro che dietro ai blog c’è un mondo a me quasi totalmente sconosciuto, di strumenti, di plug-in, di PR, accessi, indicizzazioni, link, URL.
A volte penso che sia anche troppo per me, pure restandone totalmente affascinata. A volte penso che la vera essenza del mio blog sia racchiusa nella soddisfazione di postare una torta alle mele… Però certe cose bisogna conoscerle, eccome se bisogna!
Mi sento bene, mangio addirittura (e non farlo sarebbe un vero peccato, dato che qui ci viziano proprio, ci sono così tante cose buone… ;-))

 
Nel pomeriggio mi sento così in forma che trascino la mia amica Rossella sulla strada della perdizione verso Oxford Circus a comprare le stoffette che ci piacciono (stoffette da foto, eh? sempre materia di studio si tratta… ;-P). Cioè, io avevo un appuntamento con amici, e sono uscita un po’ prima, lei abitava in zona, e conosceva il negozio… quindi l’una ha trascinato l’altra…
E’ stato bellissimo, e buffissimo, soprattutto perchè guardavamo le cose con la stessa finalità. Io in genere in una merceria o cartoleria mi guardo bene dal dire al mio accompagnatore il motivo per cui voglio la tale o la talaltra cosa… :).
La sera a cena con amici, mio commento trionfante con Monsieur Patou mentre ci raccontavamo le rispettive giornate: ho dato un biglietto da visita ad una persona non italiana! :D
Domenica 30 settembre 2012
Ci siamo addormentati tutte le sere distrutti, con la tivù accesa su qualche programma inglese (tipo chessò, la storia sociele e le genealogie delle servitù nobiliari inglesi (questisòppazzi)), e la mattina della domenica io ho aperto gli occhi dicendo a Monisur Patou: “ho capito un’intera frase; una frase intera dall’inizio alla fine: hanno detto “I will…, I will, oddìo non me la ricordo più ma era una frase compiuta e nemmeno tanto corta!!!!“
La giornata è iniziata quindi all’insegna delle grandi evoluzioni, e il meglio, ovvero il workshop di fotografia e foodstyling tenuto da Ellen Silverman, doveva ancora venire!!!
Ho conosciuto finalmente di persona Sandra di Un tocco di Zenzero, e ancora un sacco di blogger nostrane e non.
Caro Diario, sono stanca e lo sarai anche tu.
Domani ti racconterò di questa meravigliosa esperienza.
Per oggi finirò col dirti che la giornata di domenica, l’ultima dell’evento, è stata strepitosa, mi è sembrato di aver conosciuto quasi tutti, di aver appreso un sacco, di aver piantato un semino.
Vorrei già che fosse il prossimo settembre, vorrei tenere i contatti, parlare per la prossima volta fluentemente l’inglese, continuare a studiare e fotografare.
Vorrei sempre, come mio carattere, un po’ troppe cose.
Ma volte mi fa bene così!
Lunedì 01 Ottobre 2012
In teoria, dato che è la giornata del rientro, potrebbe sembrare che non ci sia molto da dire, ed invece, caro Diario, c’è qualcosa di veramente speciale, anche per la giornata di oggi.
La mia amica Valeria riesce a raggiungermi praticamente sotto casa, giusto in tempo per evere un’oretta mattutina tutta per noi prima del viaggetto verso l’aeroporto…
Un’ora di chiacchiere e di caffè bollente, con una persona che ho conosciuto un anno fa proprio in un workshop di foodfotografia, e che ho continuato a seguire, ad ammirare e a stimare nel tempo, sempre di più, per una sorta di affinità elettiva, di vicinanza di impalpabili idee, di colori e luci e commenti condivisi.
Bellissimo modo di salutare Londra.
Ed ora saluto te, caro Diario, ma tornerò domani, per un’ultima, speriamo più concisa chiacchiera, su questa meravigliosa esperienza londinese! ;)
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Categories: Travel Tags: amici, chiacchiericcio, vita da foodblogger

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38 Commenti

  1. Carolina

    3 Ottobre 2012 at 06:23

    Mi sono svegliata così stamani, con le tue suggestioni londinesi… ♡

    Rispondi
  2. rossella

    3 Ottobre 2012 at 06:36

    Caro, ma un giorno ci andiamo insieme? ;)

    Rispondi
  3. Valeria

    3 Ottobre 2012 at 07:28

    non sai che felice che sono stata di essere riuscita ad incontrarti! quella chiacchierata è stata estremamente benefica. torna presto, ti faccio le granoline e ti porto nel parco di Richmond! :)

    Rispondi
  4. cowdog

    3 Ottobre 2012 at 07:35

    bello questo resoconto e bellissime le foto. mi manca un po' il lato romantico dell'inghilterra, di cavalli e prati verdi, di cieli grigi e brezza fresca. c'e' molto di piu' oltre londra, se un giorno avrai la curiosita' di tornarci (londra si', vabbe', ma vogliamo mettere la campagna?), e io te lo avrei mostrato volentieri, ma il vento ci ha riportati in germania per un po'.
    P.S. io al tuo contrario non sono MAI (vergogna!) stata a parigi e il mio francese e' limitatissimo (leggo, ma non so davvero piu' parlare. alla fine tenere in piedi piu' di due lingue per me e' difficilissimo).
    P.S.2 la torta di prugne e' venuta favolosa. in due giorni e' scomparsa. e di diritto e' entrata nella lista delle torte da fare e rifare mille volte (cosi' semplice, rapida e piena di frutta)

    Rispondi
  5. Habemus pappam

    3 Ottobre 2012 at 07:52

    Bellissimo il resoconto e il tuo modo di trasmettere emozioni, timori e sensazioni.
    Londra la adoro e più ci vado e più me ne innamoro. E mi sono immedesimato alla grande nel tuo racconto ;)

    Rispondi
  6. franci

    3 Ottobre 2012 at 08:06

    ma che meraviglia!!!!
    f

    Rispondi
  7. franci

    3 Ottobre 2012 at 08:08

    ma che meraviglia!!!!
    f

    Rispondi
  8. siberja

    3 Ottobre 2012 at 08:14

    Che bel racconto :-)
    Io ho vissuto a Londra e ci torno spesso a salutare gli amici.. Devo ammettere che mi manca moltissimo.. Il tuo resoconto me l'ha fatta rivivere per un attimo :-)

    Rispondi
  9. Roberta | Il senso gusto

    3 Ottobre 2012 at 08:34

    grande Ross!! L'anno prossimo vengo pure io!!! Attendo la puntata n° 2 del racconto. Bacioni

    Rispondi
  10. Patty

    3 Ottobre 2012 at 08:43

    Ero a Londra, proprio negli stessi giorni e puoi immaginare come mi sia sentita nel sapere perfettamente che molte mie amiche erano lì con te ad imparare cose straordinarie mentre io facevo una fuga d'amore con la mia famiglia. Nessun rimpianto, però l'anno prossimo ci vengo anche io, con la Roby!
    Ma quanto è bella Londra? Su con la vita, hai un altro anno per esercitare la lingua e vedrai che sarà più semplice. Un abbraccio e post bellissimo! Pat

    Rispondi
  11. Mela e Cannella

    3 Ottobre 2012 at 08:48

    Emozionato,invidioso (nel senso buono),identico a te nell'essere timido occhi bassi e orecchie tese, emozionato come te tu nel vivere quella situazione io nel leggerla. Ma a settembre ci andiamo insieme etu mi farai da cicerone promesso?!?! =) un bacio Vaniglia!!!

    Rispondi
  12. Serena | SereInCucina

    3 Ottobre 2012 at 08:54

    Ross, mi hai fatto voglia di esserci stata. E mi hai fatto sognare, e mi sono emozionata, e mi sono sentita una bambina, anche se non ci sono stata. e mi sento una bambina che desidera tanto esserci il prossimo anno!!! che bella esperienza, anche adare oltre alle nostre conoscenze linguistiche, approcciarci con quelle persone che guardiamo da un angolino. grazie per avermi regalato qualche minuto di gioia con e per te! un bacino, sere

    Rispondi
  13. Nadia

    3 Ottobre 2012 at 09:23

    …mi è sembrato per un attimo di essere stata con te lì in questi giorni…mi sono emozionata molto nel leggere questo diario, traspare proprio la passione che ci metti in quello che fai.
    Mi riconosco molto in certe situazioni…timidezza in primis…
    Bellissime foto! Complimenti

    Rispondi
  14. Valentina

    3 Ottobre 2012 at 10:11

    voglio leggerle ancora e ancora queste tue pagine di diario, e guardarle tanto le tue foto, perché attraverso di esse passa una bellezza capace di tenermi piena d'incanto.

    Rispondi
  15. Anonimo

    3 Ottobre 2012 at 10:14

    Ross, solo se un giorno mi porti a Parigi e parli francese per me… ;)

    Baci,
    Caro

    Rispondi
  16. Monica - Un biscotto al giorno

    3 Ottobre 2012 at 10:23

    bellissime foto davvero!

    Rispondi
  17. Rossella

    3 Ottobre 2012 at 11:19

    Che nostalgia che mi hai fatto venire.
    Più tardi arrivo a casa e mi metto ad ammirare le stoffe prese grazie a te. Avevo bisogno di te per decidermi a prendere quel cotone.
    Ciao Rossella da Rossella :)

    Rispondi
  18. ilgamberorusso

    3 Ottobre 2012 at 11:48

    Ciao Rossella ho letto il tuo post con avidità: non sai come desidererei vivere un'esperienza del genere!Purtroppo la non conoscenza dell'inglese per me costituisce un freno non indifferente… anche per questo mi è piaciuto leggerti: attraverso il tuo racconto avevo la sensazione tu descrivessi anche un po' me e le mie possibili reazioni al disorientamento :-) Sei stata bravissima a vincere i tuoi timori!Una grande bacio, aspetto con ansia di continuare la lettura…

    Rispondi
  19. rossella

    3 Ottobre 2012 at 12:21

    Ciao a tutti!

    Che bello oggi leggere i vostri commenti… E' una cosa strana, ma scrivendo questo post sentivo proprio come se "qualcuno dall'altro lato" lo stesse aspettando, ed è stato bellissimo!

    *Valeria: che bello, lunedì ci ho pensato e ripensato, quel "viaggetto" che ti sei fatta per venirmi incontro, mi è sembrata una cosa tutta per me, mi ha fatto sentire importante, e mi ha fatto sentire bene… Non vedo l'ora di tornare, la prossima volta per più tempo da trascorrere insieme!

    *Cowdog: ecco, mi sembra come se tu mi avessi letto nel pensiero… In quei giorni non ho fatto che pensare alla campagna inglese, che ritengo (pur conoscendola solo attraverso immagini) di una bellezza malinconica e struggente. Per la mia formazione campagna batte città 5 a 1, quindi, se il vento vi riporterà da quelle parte, e se vorrà portarci di nuovo anche me, forse potreifare un giorno capolino e finalmente conoscerci… :)
    (che bello che la torta ti sia piaciuta, l'idea che alcune ricette di qui entrino nelle abitudini delle cucine altrui mi emoziona (e responsabilizza) sempre un po'… :))

    *habemus pappam: sai, mentre lo scrivevo pensavo che no, non potevo essere l'unica, e che magari avrei potuto essere la "voce" timida di alcune sensazioni che si raccontano meno frequentemente delle consuete "avventure da blogger"!! Grazie..

    *franci: ;)

    *siberja: grazie!!

    *roberta: maratona notturna per scriverla, la seconda parte… ;)

    *patty: fuga d'amore tutta la vita! e l'anno prossimo fbc! ;)
    adesso che ho rotto il ghiaccio sì, devo proprio continuare!

    *marcello: facciamo una cosa, io faccio da guida e tu da interprete. alcuni gusti li abbiamo pure un po' simili ;) saremo una buona squadra, appuntamento al prossimo settembre! :D

    *serena: anche il tuo commento mi ha molto emozionato. sai, a volte quardiamo e leggiamo o ascoltiamo come da una distanza. a me capita leggendo di avventure del genere vissute da altri. mi sembra di essere lontana anni luce, mentre invece, in alcuni casi, facendo un piccolo passo si può mettere il piede dall'altro lato.
    Nel mio caso ho pensato più di una volta che il passo fosse più lungo della gamba, ma se anche fosse così non è un problema: le persone che erano lì sono state così pronte a supportarmi e così sensibili da capire al volo quando farlo, che quel pezzetto di gamba in più lo hanno aggiunto loro!
    grazie.. :)

    *nadia, grazie veramente di tutto! E' come hai detto: la passione mi ha strappata letteralmente al di là della Manica. Qualsiasi mia cellula pensante mi diceva di fare il contrario, ma non ho potuto fare a meno, e il bello è che lo rifarei!!!

    *valentina: solo tu puoi rispondermi ad un post con una poesia… grazie! ;)

    *caro, lo farei con tutta la felicità del mondo! affare fatto (e non sai quante volte i tuoi post mi hanno fatto da guida – peccato che tra domenica e lunedì mattina a notting hill fosse quasi tutto chiuso… però ti ho pensata così tanto, sempre!!!)

    *monica: grazie, le ho fatte con il cellulare! E' laprima volta che mi decido a basarci un intero post!

    *Rossella: Dici veramente? Ma se sono IO che dovrei ringraziare TE per avermi fatto da balia tutto il pomeriggio!!!! ohi al primo post stoffette-munito ci facciamo un fischio, no?

    *laura: mentre andavo mi maledicevo sai? e il primo giorno ero cotta.. Per me è stato difficilissimo buttarmi in una cosa così "sconsiderata" per le mie possibilità, ma mi sento di aver fatto assolutamente bene. Sento che a volte bisogna essere un po' "leggeri". E' come un esercizio mentale. Poi, per alcuni di noi perfezionisti, la cosa diventa ancora più difficile.. Alla fine però, tutto torna, e senti che era quello che volevi fare, e che senza ti sarebbe mancato un pezzetto! grazie… :)

    Rispondi
  20. Anonimo

    3 Ottobre 2012 at 15:24

    I lamponi forse costano meno rispetto all'Italia…ma i prezzi e la qualità della verdura fanno spavento. Ancora oggi, dopo 4 anni che vivo in UK, giro fra i banchi del supermercato sospirando tristemente. Come si fa a mangiare tutto l'anno la stessa verdura (broccoli, cavoli e zucca)? Voglio il radicchio e o carciofi! Perchè i fagiolini vengono dal Kenia? Perchè le fave fresche sono introvabili? Perchè i peperoni sono arancioni e sanno di acqua? Grazie per aver raccolto il mio sfogo! Elena

    Rispondi
  21. clara - ladri di ricette

    3 Ottobre 2012 at 15:52

    Aspettavo il tuo racconto di viaggio. Thanks, a lot! ;-)

    Rispondi
  22. rossella

    3 Ottobre 2012 at 16:04

    *Elena: ah, la frutta e la verdura sono il mio auto-cavallo di battaglia quando a volte mi chiedo se è meglio partire o restare… Diciamo Però che ogni posto ha il suo bel rovescio di medaglia, e che spesso in città, anche grandi città italiane come Roma, la frutta viene da lontano, è stata congelata ed è insapore e bisogna andarla a cercare, quella buona e presunta sana!
    Ad ogni modo, il mio era un discorso (anzi, un racconto!) estremamente parziale, basato su una fuga di quattro giorni (cosa che non mi ha impedito di notare la profusione di plastica al supermercato, anche al reparto frutta e verdura…) e sulle sensazioni legate a tutte le (tante) cose viste. Sono anche contenta che ti abbia permesso uno sfogo, come dici tu: io non conosco l'UK ma credo che per motivi geografici o climatici alcuni tipi di ortaggi siano proprio difficili da far crescere!!!

    Rispondi
  23. rossella

    3 Ottobre 2012 at 16:06

    *clara, scusa, mi sono persa un pezzo x strada! Come dicevo nel mio lunghissimo commento più su, stavolta sentivo proprio che qualcuno stesse aspettando…
    È stato un rientro veramente accogliente! ;)

    Rispondi
  24. opuntia43

    3 Ottobre 2012 at 16:53

    mia cara,
    ho letto tutto, tutto : è così bello e suggestivo che "virtualmente" ero anche io con te !

    Rispondi
  25. Beatrice

    3 Ottobre 2012 at 16:59

    Dev'essere stata un'esperienza bellissima! Complimenti per le foto!

    Rispondi
  26. Mondomulia

    3 Ottobre 2012 at 17:26

    Un bellissimo post, sei riuscita a trasmettere gli aspetti piu' belli della convention! Piacere di averti conosciuta, torna presto a Londra!

    Rispondi
  27. sabina

    3 Ottobre 2012 at 19:33

    ma, non so cosa avrei pagato per fare anche io questa esperienza a londra.
    Ho vissuto lì per 3 anni e la amo con tutta me stessa e ora dopo aver letto parte del tuo diario ho una grande nostalgia.
    un bacione

    Rispondi
  28. Tortino al Cioccolato

    3 Ottobre 2012 at 20:23

    WOW ke esperienza meravigliosa!!!

    Rispondi
  29. Mariint

    3 Ottobre 2012 at 20:31

    Sono incantata, non aggiungo altro….

    Rispondi
  30. rossella

    3 Ottobre 2012 at 21:07

    *opuntia: ma tu ERI con me!!!! :D

    *mondomulia: ;) contaci! il piacere è stato anche mio!
    a presto allora!

    *sabina: mi dispiace :(
    spero che insieme ala nostalgia siano riaffiorati anche bei ricordi… ;)

    Rispondi
  31. Laura.lau

    4 Ottobre 2012 at 05:55

    Bellissimo racconto e bellissime foto! Sono contenta che questa esperienza sia stata così arricchente e piena di emozioni.
    Ho intravisto – subito mi era sfuggito … – il tuo gentile pensiero sullo scialletto grigio, e in effetti devo dire che ho appena preso una borsa grigia … Insomma hai indovinato …
    Il tuo scialletto e' sempre nella mia valigia, mia accompagna nei miei continui spostamento su e giù … Ciao! Laura

    Rispondi
  32. claudia

    4 Ottobre 2012 at 06:47

    che esperienza meravigliosa hai fatto!
    Sarebbe piaciuto venire anche a me… ma me ne sono dimenticata e sono andata due settimane prima dell'evento con mamma! Sono storditissima, lo so!!!
    Anche il mio inglese è penoso e avrei capito meno della metà delle cose, ma il fatto di essere a Londra, con altre blogger che già conosco e altre che avrei voluto conoscere sarebbe stata un'esperienza unica!
    Aspetto di leggere la seconda parte… adoro i tuoi racconti e il tuo stile di scrittura!!
    Un bacioneeeee :)

    Rispondi
  33. cucinalà

    4 Ottobre 2012 at 08:38

    Che bel diario di viaggio!Oltre a proporre ricette interessanti e fare foto suggestive hai il dono di saper trasmettere emozioni con la scrittura. Il tuo post mi è piaciuto molto e anch'io, come altri, mi sono un po' immedesimata in quello che hai vissuto. Complimenti!

    Rispondi
  34. Anonimo

    4 Ottobre 2012 at 08:56

    In realtà non è vero che qui certi ortaggi non crescerebbero bene…perchè il clima non è affatto rigido. Gli inglesi nel tempo hanno semplicemente rinunciato a produrre cibo e hanno deciso di concentrarsi su altre cose (tipo sulla rivoluzione industriale). Mentre molti di noi italiani possono vantare bisnonni o anche nonni agricoltori, gli inglesi raramente possono fare altrettanto. Ora lentamente ci stanno riprovando, e stanno sorgendo farmers market in molte città, ma i prezzi non sono paragonabili a quelli dei mercatini rionali italiani. Ad ogni modo per la prossima scappata posso farti una lista di cose simpatiche da assaggiare che in Italia non troveresti! Elena

    Rispondi
  35. scarlet

    4 Ottobre 2012 at 09:59

    ciao Rossella, complimenti come sempre per il tuo blog, ma questo racconto+ foto su Londra è fantastico.
    Visto che ho in programma di tornarci, voi avete affittato una casa?
    Bravissima!

    Rispondi
  36. rossella

    4 Ottobre 2012 at 21:15

    *laura.lau: ecco, me lo sentivo… ;) grazie..

    *claudia: è esatto!!! certe cose ti arrivano anche solo per empatia… :)
    quella cosa delle due settimane prima, devo dire, è molto da me!

    *cucinalà: grazie, sono molto contenta di questo post, vi è piaciuto così tanto!!!!

    *Elena: ma com'è possibile, io sono morta dal freddo!!!! ;) poi, tornata in Italia, dal caldo!
    Il problema dell'abbandono dell'agricoltura è cosa seria, ed ora si sta verificando anche in italia, ed è un bel problema, per un sacco di motivi, sia alimentari che ambientali, dato che non sempre un bosco al posto di un campo (se è un "buon" campo) è sinonimo di maggiore biodiversità… :(
    Sììììì, ti prego, non sai quanto ti sarei grata!!!!! Non c'è niente di più bello che "assaggiare" un posto che non si conosce.

    *scarlet: sì, abbiamo preso un appartamento per 4 giorni. Se vuoi qualche dettaglio non esitare a scrivermi! E grazie per i tuoi complimenti!

    Rispondi
  37. Regula

    5 Ottobre 2012 at 14:39

    Love the beautiful pictures, bella!!! Really nice to see, it brings me right back to the event xxx

    Rispondi
  38. rossella

    11 Ottobre 2012 at 07:25

    *regula, It was lovely meeting you…. !!

    Rispondi

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