o della “fabriopariginità”..
Lasciate che vi parli un attimo della “fabriopariginità”.
Si tratta di uno di quei termini che fa parte del nostro lessico familiare e che è stato coniato da Monsieur Patou appositamente per designare alcuni aspetti caratteristici della mia cucina, e che poi ha preso piede nell’ambito del discorrere casalingo un po’ in tutti i campi, rimanendo però saldamente incollato ad alcuni piatti che girano in casa, o, anzi meglio, alla genesi di questi.
Forse molti di voi conoscono la mia predilezione per la cultura (culinaria? letteraria? cinematografica? del loisir? linguistica? paesaggistica? un pezzetto di tutto, direi) francese.
Questa affezione traspare nel blog da alcune ricette, dai riferimenti ad alcuni chefs, o semplicemente dalla scelta di alcuni ingredienti.
In più ci sono le mie origini, quelle di parte marchigiana, intendo, in questo caso.
Nelle Marche vengono infatti prodotti alcuni insaccati estremamente pregiati, oltre che famosi in tutta Italia, come il Prosciutto DOP di Carpegna, o il Ciauscolo IGP, o, giusto per fa rintoccare ben-bene il campanile di casa mia, il Salame di Fabriano, Presidio Slow Food.
Ora, lo confesso, non è che io sia un’esperta di insaccati, però quello che è buono è buono, e quello che ti scorre nelle vene fin dalle merende della più tenera età, non si cancella con un paio di vellutate agli spinaci, e nonostante io non abusi di insaccati in cucina e nell’alimentazione quotidiana, ci sono dei casi in cui questi ultimi trovano il loro giusto spazio nelle preparazioni di casa.
Con mamma (e una delle mie sorelle) è un altro discorso.
Per farla breve, una zuppa non è zuppa senza un buon soffritto arricchito con della pancetta, o una pasta “in bianco” non è tale senza un po’ di prosciuttino… O il condimento ai carciofi: due parti di carciofi per una parte di pancetta, piùomeno…. ;)
Ovviamente questa cosa colpisce molto Monsieur Patou, per il quale (argentino) l’animale da cucina per eccellenza è la mucca, e vedere tutta quella profusione di porco nella cucina marchigiana è sempre stato qualcosa di esotico… Per non parlare del quasi colpo che gli ho quasi procurato quando, a cena insieme qualche anno fa, non dico appena conosciuti ma quasi, mi ha visto addentare una delle fette di pane in cui era stata spalmata della salsiccia di maiale, cruda, che era in attesa, con le altre, di essere cotta in forno…
Insomma, lui ritiene che io raccolga nella mia persona cucinante sostanzialmente due istanze: la franzosità, e la marchigianità. Questa franzo-marchigianità una scala di maggior dettaglio, appunto alla scala della nostra cucina, è stata da lui definita fabrio-pariginità.
Esempio:
ricetta parigina: vichyssoise
ricetta fabrioparigina: velouté de potiron con cubetti di pancetta ;)
Quella che sta per arrivare è, per esempio, una ricetta ad alto tasso di fabriopariginità (secondo me).
Si tratta di una sfoglia (abbastanza francia), con cipolle caramellate al burro (mooolto francia) che avevo provato tempo fa avendola scovata in uno dei miei adorati libri della Guido Tommasi sulle Torte dolci e salate.
Lì si caramellavano le cipolle con un po’ di zucchero e miele, e per i miei gusti (e badate che non sono una che disdegna tali esperimenti!) il risultato finale era un po’ troppo dolce, oserei dire pesante (cosa forse dovuta all’uso della panna nella farcia…).
Però a me l’idea della sfoglia alle cipolle andava, e andava tanto, e un modo per renderla a mia immagine e somiglianza sapevo che prima o poi lo avrei trovato.
Ed è questo
sfoglia salata alle cipolle caramellate, uvetta e pancetta croccante
ingredienti
un rotolo di pasta sfoglia pronta della migliore qualità o fatta in casa
40 g di formaggio fresco (tipo Robiolino)
500 g di cipolle dorate
20 gr burro
sale (poco) e timo
100 g di pancetta tagliata sottile
50 g di uvetta
Mettere l’uvetta a bagno in una ciotola d’acqua tiepida.
Far dorare le cipolle in una padella con il burro per una ventina di minuti: io ho tenuto coperto per i primi dieci, poi ho scoperchiato e aggiunto l’uvetta i secondi 10 minuti.
Salare (e pepare, a piacere, io il pepe non l’ho messo) e aggiungere il timo, poi lasciar cuocere ancora un due-tre minuti.
Stendere la pasta nella teglia del forno rivestita di carta da forno, praticarvi poi sopra con la lama del coltello un’incisione (come un bordo interno) alla distanza di un centimetro dal bordo, e all’interno bucherellare con una forchetta.
All’interno del solco aggiungere il formaggio fresco a pezzetti, poi adagiare la farcitura alle cipolle.
Infornare per circa 20-25 minuti a 180°C, o finché la torta salata non è ben dorata.
Nel frattempo in un padellino antiaderente far rosolare senza condimento la pancetta tagliata sottile e ridotta a listarelle, finche non si arriccia un po’.
A fine cottura, aggiungere la pancetta* e servire con un’inslatina di rucola fresca.
*credo si possa aggiungere direttamente in cottura al forno, senza cuocere separatamente nel padellino (io ho proceduto come descritto temendo che le cipolle inumidissero il prezioso elemento suino… ;))
Valentina
buongiorno tesoro! sfogliavo quel libro della guido tommasi proprio ieri in libreria, mentre aspettavo il treno che mi avrebbe ricondotto alla parte marittima di me! mi fai morire, mi ricordi tanto Paloma, la ragazzina de "L'eleganza del riccio" che ho tanto amato in quel racconto e in cui, per parecchie cose, mi sono rivista anche io! :)
Per il resto, foto, ricetta, tutto bello bello bello!
hetschaap
Questa è sicuramente da provare! Le cipolle caramellate le adoro. Però dovrò pensare ad un'alternativa alla pasta sfoglia perché proprio non riesco a farmela piacere! Tanto seguire una ricetta pedissequamente non è da me ;-)
A proposito il pasticcio di mele vecchia Inghilterra me lo sto centellinando da quanto è buono! Mi sa che diventerà una delle mie ricette tormentone per rapidità di esecuzione, bontà del risultato ma, soprattutto, resa estetica :-)
Valentina
dimenticavo, ho corretto la ricetta della focaccia, volevo scrivere "sciogliervi il sale", non il lievito! grazie!!! ti ho risposto anche nel commento da me. baci. :*
Elisa
Viva la fabrio-pariginità allora!! E' stupenda questa sfoglia!!
Un bacione
rossella
Un bacione anche a te!!! ;) e, dato che sono proprio in partenza x le Marche, viva la fabriopariginità più che mai!!! ;)
rossella
Buongiorno!!!!
*ma Vale, lo sai che io adoro quel libro? E adesso vengo a vedere la tua risposta (quella ricetta parla da sola, e si vede lontano un miglio che è buonissima). Sta sicura che la provo, mi sa Domenica, se ce la faccio, appena tornata a Roma!!! ;)
*hetschaap: una brisée??? Secondo me ci sta benissimo!
lukiz
oh! ma io posseggo quel libro! sì, mi è venuto in mente adesso :(
Fuat Gencal
Merhabalar, ellerinize, emeğinize sağlık. Çok güzel ve leziz görünüyor.
Saygılarımla.
Chiara Picoco
bellissimo questo post sulla fabriopariginità, secondo me tra un pò ti daranno il marchio DOP.
E questa sfoglia, che dire…
Manuela e Silvia
Ciao, le torte alla ecipolle son quelle che preferiamo, anche perchè si tratta di un ingrediente salto ben convertibile in versione dolce! Questa sfoglia è una vera chiccha che vorremmo assolutamente provare quanto prima!
complimenti e grazie per l'idea!
baci baci
orecchini.di.perle
Che bello! E come mi riconosco in te ;-) Adoro la Francia, anche se non la conosco molto bene…e mi piace tanto anche l'Italia, la nostra cucina, la tua regione d'origine in particolare!Io dico che dalle contaminazioni nascono le cose più belle (e più buone…). La sfoglia con le cipolle è superlativa! Baci.
Trattoria da Martina
Mamma mi aquesta mi sa che mi piacerebbe da impazzire! Io non saprei immaginare un mondo senza cipolle…Le metterei dovunque! Caramellate poi o in agrodolce le mangerei a quintalate, se non mi facessero male!! Bellissima tart, grazie della ricetat
cucinalà
Aspetto meraviglioso e foto splendida come sempre.
Questa me la devo assolutamente fare, le cipolle sono una mia passione.
Le cipolle le mangerei tutti i giorni, purtroppo devo limitare l'uso della cipolla (in insalata o così come contorno) al fine settimana, altrimenti poi al lavoro stendo tutti! Pensandoci bene forse risolverei molte cose! :D
opuntia43
interessante, veramente interessante, direbbe il mio amico John B.
Roberta | Il senso gusto
Ross, fai pure quello che vuoi con manzo, maiale, gallina, cavallo, pollo,…basta che fai!! Perchè Francia o no, Marche o no, da questo blog escono sempre degli ottimi spunti.
Bisous
marifra79
Ecco vedi, prima o poi dovrai dirmi come fai a trasmettermi tanta carica positiva:-)!! Ti adoro…. Un abbraccio
maia
e'fa-vo-lo-sa!
Agnese
Io adoro ognuna delle tue contaminazioni. E anch'io sono così: ho origini mantovane cui sono legatissima, ma il mio modo di cucinare è "sporcato" da ogni regione, Paese, mano che ho conosciuto.
Ultimamente, ad esempio, infilo spezie esotiche in ogni dove, e la salsa di soia è ormai una droga :)
Agnese
Io adoro ognuna delle tue contaminazioni. E anch'io sono così: ho origini mantovane cui sono legatissima, ma il mio modo di cucinare è "sporcato" da ogni regione, Paese, mano che ho conosciuto.
Ultimamente, ad esempio, infilo spezie esotiche in ogni dove, e la salsa di soia è ormai una droga :)
franci
la fabriopariginità è una definizione MERAVIGLIOSA!!!
f