Sì lo so che non è ancora il weekend, ma ho avuto un’illuminazione.
Nulla di che, la solita soluzione semplice ad un problema apparentemente difficile ma che in effetti non lo è.
Io amo i libri. E amo i libri di cucina.
All’inizio del blog mi ritagliavo sempre un po’ di tempo per parlarvi degli ultimi acquistati e del perchè mi piacevano o mi restavano utili (qui credo sia uno dei primissimi post sull’argomento). Poi non so per quale paranoia legata al fatto che ne avevo cominciati a scrivere io, ho smesso.
Ma la libreria continuava a crescere, e allora da un due-tre anni a questa parte ho iniziato a lambiccarmi il cervello su come fare a parlarvene, immaginando di provare ad utilizzare strumenti à la page, come le stories di Instagram (quelle in cui uno parla, intendo, non quelle che faccio io con la foto e chi sei è visto si è visto), o qualche video, o qualcosa che fosse abbastanza immediato e “scafato”.
Niente, sarà la timidezza, sarà che più la libreria cresceva più cercavo di immaginare metodiche strampalate per farne raggruppamenti, sarà che mi sembrava di non averne letto mai abbastanza per potervene parlare, la cosa non quagliava ;)
Poi lo scorso weekend, ero a Milano, e ho acquistato tre libri di cucina che avevo in mente da un po’. Li ho fotografati e in un ex tempore ho postato la foto in una story su Instagram sotto alla quale ho scritto “I libri bellissimi del weekend”.
Questa semplice frase ha come risolto tutto, ha rotto gli indugi, mi ha dato l’idea!
Questo è ciò che farò: fotograferò assolutamente a casaccio una manciata di libri alla volta, a casa, fuori, in qualunque location mi riesca di farlo e non appena li ho scovati, ne posterò un’immagine subito sulle stories (ho appena creato una raccolta dal titolo “Cookbooks” proprio lì in evidenza sul mio profilo), e dopo qualche giorno, presumibilmente il weekend successivo o comunque non appena sarò riuscita a dargli uno sguardo per benino, ne parlerò brevemente su Instagram e meno brevemente (abbiate pazienza ;)) qui.
Sarà una cosa senza troppo metodo e senza troppi pensieri, qualcosa di immediato e sincero, sicuramente parziale e assolutamente imperfetto: anzi, sarà un modo per sentire le vostre opinioni in merito se li conoscete anche voi o le vostre curiosità se ancora no.
Quindi ecco, vado con la prima foto, l’ho scattata domenica scorsa (ah e ovviamente saranno tutte foto scattate col telefono quindi un po’ diverse da quelle che di solito trovate qui ;)), e i libri sono:
Simple. Piatti semplici, grandi sapori. Di Diana Henry
E’ un libro che volevo comprare da tanto e che non mi ero accorta che nel frattempo fosse stato tradotto in una edizione italiana da Guido Tommasi.
lo sto ADORANDO. E’ esattamente quello che io ritengo un libro per la cucina (e non di studio/lavoro come per molti dei libri di cucina che possiedo). Un libro da cucinare dall’inizio alla fine.
Ho addirittura pensato di sbaraccare qualche mensola proprio in cucina e fare una selezione libri dedicati da mettere lì (i restanti 200 li potrei lasciare nello studio.. ;))
Apre con le uova, e con me ha già vinto così, io quel capitolo lo farò paro-paro. Stessa cosa per le insalate, gli arrosti, il pollo e il capitolo sui dolci di frutta. Amo alla follia il capitolo “Braciole e salsicce“, per la sua schiettezza e genuinità, e cucinerò anche quello, aspettatevi roba qui eh ;)
Ma ciò che mi ha fatto battere il cuore per la scelta di dedicarvi uno spazio e la scelta delle parole è: “pane tostato“.
Una che ti titola così un capitolo, come fai a non amarla?
Il piccolo manuale delle salse. Per realizzare le salse come un chef. Di Thomas Feller, edito da Ippocampo.
Ecco questo è uno di quei libri che se non mi fosse capitato sotto mano e non avessi potuto sfogliarlo non lo avrei comprato.
Perchè di libri sulle salse ne ho (eeeeccomeee se ne ho XD), e perchè te lo immagini, come “concept”, sempre un po’ vintage ;)
Però ho sempre dello stesso editore Il piccolo manuale della viennoiserie. Realizzare viennoiserie come dal fornaio. che amo tanto, nonostante all’inizio, per la semplicità (ma anche tanta bellezza) della grafica, mi fossi avvicinata con un piglio un po’ scettico. E invece proprio di questo abbiamo bisogno! Di semplificare, di avvicinarci alle preparazioni che possono incutere un po’ di timore come i lievitati, per esempio, e che invece sono accessibili a tutti.
Insomma il libro sulla iennoiserie lo avevo accattato a scatola chiusa (anche un po’ per la mia passione per l’argomento), ma questo sulle salse l’ho aperto per pura curiosità e forse anche perchè mi è capitato sotto agli occhi.
Ora, intanto c’è da dire che non è il “solito” libro (con rispetto parlando) che ti sciorina la maionese, la olandese, la bearnese, etc. ;-P , ma un libro molto agile e completo che mette dentro tutta una serie di cose molto utili alla casalinga moderna, tipo: brodi vari di carne pesce verdura, sughi classici dal ragù alla carbonara, ma anche acqua al pomodoro, succo di verdure cotte, gastrique, burro nocciola e chiarificato, caramello… Poi va avanti con varie salse tra cui le classiche ma anche alcune molto moderne ed interessanti (che ne so un sugo di pesce all’olio evo e finocchio? Oppure un sugo di carne all’aceto balsamico), o anche le più esotiche tipo la Teriyaki o la Satay. Insomma cose che io personalmente non conoscevo, oppure che conoscevo e che sistematizzate lì per benino mi piacciono molto. Anche lui come tutti quelli della collana ovvero la Viennoiserie appena citata sono illustrati (benissimo) e non fotografati)
Il fornaio della domenica. Di Sabrine D’Aubergine, alias Fragole a Merenda.
Ecco io avevo bisogno di un libro così.
Per un paio di motivi di cui al paragrafetto qua sopra, ovvero che i libri di cucina dovrebbero secondo me il più possibile avvicinare alla cucina e non allontanare, e perchè io amo i lievitati dolci o salati che siano. E l’immediatezza, la spontaneità, la bellezza e la schiettezza di questo libro aiutano tanto una come me che ha passato la scorsa settimana a impastare alle 20.00 di ogni sera e a sfogliare la pasta la mattina dopo sul terrazzo al gelo, “per non interrompere la catena del freddo” e “perchè non veniva come dico io”. Il fornaio della domenica è per me come il “guidatore della domenica” in versione Boulanger: colui che non lo fa per lavoro, ma per diletto. Cucina per casa, per la famiglia, fa lievitati senza il peso di dover fare “IL lievitato”, che si fa stupire e sorprendere dalla pasta che lievita.
E poi è un libro da leggere, perchè lei scrive e ha sempre scritto benissimo (potete farvi un giretto sul suo blog e poi ditemi se non è vero! ;)), e nel mio caso un libro per fare pace con le mie manie di perfezionismo e riappropriarmi del “lievitare istintivo”.
C’è spazio nel libro sia ai lievitati dolci che ai salati, sia al pane che alla viennoiserie, sia alla pasta madre che al lievito di birra.
Tra le prime ricette che proverò i panini di pasta dura di grano duro, il pane morbido semplicissimo al kefir e uno dei suoi pani di segale.
Ora aspetto voi, emaci eia prossimo weekend;)
Laura
Che bello questo post!dei tuoi libri ne ho solo uno, mi organizzerò per gli altri due :-D
Hai ragione sulla cucina che dovrebbe avvicinare invece che allontanare, e in effetti è questa la cucina che unisce e ci fa diventare chiacchierone e soprattutto evocative di ricordi e aneddoti. E’ questa cucina qua
soprattutto quella che ha generato i blog di prima generazione che noi ricordiamo bene :-D
E in effetti anche questi tuoi post mi riportano indietro a quel tempo!Che bello!
Rossella
Oddio Laura che emozione!!!
Ho riletto il tuo nome due volte, e la mail di provenienza, perchè davvero mi pareva un tuffo nel passato (e che bel tuffo ❤️❤️❤️.
Grazie Lauretta per essere corsa qui “a casa”, ci voleva proprio ai?
Buon’ appetito e buona cena! ;)
Rossella
ps. Laura per dargli un ulteriore tocco VINTAGE ho anche ridotto un po’ le miniature ;-P
pps. quale hai anche tu dei tre? :-*
Emanuela Lupi
Ma amoreeeeeeee!!
Ma DOVE, DOVE DOVE volevi parlare di una cosa così meravigliosa , dove se non QUI a CASAAAA???
E’ un’idea bellissima, bellissima…
Il Fornaio della Domenica lo voglio da tantissimo perché ADORO ‘fragole a Merenda’, quindi GRAZIE per la recensione così appassionata e dettagliata, ma…. il primo è wooooowwwww.. lo scrivo, sottoscrivo e me lo metto nella lista, perché iniziare con le uova e intitolare un capitolo ‘pane tostato’ direi che è veramente il top! LO DICO ANCH’IO Rossi…
Oh e poi quest’idea delle foto con il telefono, così easy, come vengono senza pensare pensieri… si, Rossi SI! bravaaaaaaa!!!!! La cucina (è) per tutti, ed i lievitati (son) per tutti… perché io amo fare i lievitai, ma a volte sento il peso del Lievitato e non ho la pasta madre, e non uso il licoli e non so fare le conversioni e aiutoooooo! Oh, grazie grazie grazie..
Ti aspetto qui sempre, senza stress, con calma tutto il tempo che vuoi… io segno e metto nella lista…
ADORO questa tua idea, ADORO i libri di cucina (ho una lista su Amazon lunghissima) e ADORO TE!
buona serata meraviglia…
Manù.
rossella
Manuuuuu, oh che bello non vedevo l’ora che leggessi questo post VINTAGE 😜
Avevo tanta voglia da tanto tempo di fare qualcosa di un po’ più EASY come dici tu 💓.
Sono così contenta e poi così ci sarà occasione di scambiarci un po’ di idee e di titoli!
Sono STRAFELICE
gluci77
Te l’ho già scritto su Instagram, te lo ripeto anche qui…. CHE IDEA MAGNIFICA!!!! Ho una vera malattia per i libri di cucina, ne ho un’infinità, mio marito, disperato perché non trovava più i suoi manuali di acustica e i testi di ingegneria sepolti tra libri sui biscotti e sulle farine alternative, mi ha comprato una piccola libreria e l’ha montata in cucina! Ho una lista dei desideri chilometrica… Sarebbe molto utile confrontarsi con te, magari su titoli che sono lì, in attesa della decisione “compro/non compro”. Come nel caso di “Simply”. Invece “Il fornaio della domenica” me lo sono regalato qualche settimana fa, spinta dall’interesse per la panificazione che mi ha catturata negli ultimi mesi: lo trovo davvero ben fatto, non solo dal punto di vista tecnico (è tutto spiegato in modo estremamente dettagliato e le foto con i vari passaggi sono utilissime, ma anche sotto l’aspetto letterario. E’ proprio “gustoso” da leggere, al di là delle ricette.
Rossella
Lucia ciaoooo!
Oddio che bello vederti e leggerti qui!
Ecco dunque, io mi immagino questa rubrica esattamente come un momento di scambio!
Nel senso che anche io sono stra-curiosa di sapere chi BAZZICA nelle vostre librerie, cosa ne pensate dei titoli che pubblico, e se avete voi stessi suggerimenti per me! (carino tuo marito.. e paziente, e creativo ;)).
Simply è PAZZESCO. Lo amo. A breve pubblico qualche ricetta qui perché lo userò tanto ;)
Elvira Di Federico
Mi piace, mi piace assai questo salotto dove scrivere e scambiarsi opinioni sui libri bellissimi del weekend(e non solo). Ho una vera passione per i libri di cucina e sono sempre alla ricerca di qualche novità da aggiungere nella mia biblioteca. A dire il vero non mi piace troppo tenerli stipati in libreria; i miei libri a rotazione “girano” per casa come fossero persone perciò me li ritrovo sul piano della cucina oppure poggiati su una sedia o più comodamente sul divano e… nel mio bagno in compagnia di svariate riviste sempre di cucins; che ci posso fare se ho sto pallino della cucina? Ecco… dove non riesco proprio a portarli è nella stanza da notte, sul comodino e sai perchè? Non riesco a sfogliare, figurarsi a leggere, neppure due pagine tanta è la stanchezza che “accappotto” all’istante appena mi corico nel lettone
perciò i miei libri non frequentano la mia stanza da letto. Ieri, sabato, alla Mondadori di Gallarate in compagnia di una mia cara amica ho acquistato un romanzo per mio marito e… ben due libri per me: Scuola di pasticceria di Julie Jones e “Il piccolo manuale delle salse” che non potevo assolutamente non aggiungere alla collana di altri libretti e libroni che ho già in casa. La lista dei desideri dei libri di cucina non si esaurisce mai! Chissà perchè☺️. Baci cara Rossella.
rossella
Elvira eccomi finalmente!
Cosa mi dici!!!!!
Lo sai che anche i miei libri “ruotano” continuamente? E nel mio caso la camera da letto non si salva, perché anche io ACCAPPOTTO :), ma li uso proprio tipo peluches!!!
Qualche giorno fa (ci credi?) ne ho trovati tre nell’armadio! X-D
rossella
Ps. Sono Felice che tu abbia preso spunto dal manuale delle salse! ❤️
LaRicciaInCucina
Che bella questa rubrica!!! Io adoro i libri di cucina, in special modo quelli della Guido Tommasi che, a parer mio, sono proprio incantevoli ❤.
Sabrina D’Aubergine scrive benissimo. Amo il suo blog.
Grazie, se vorrai continuare con questa rubrica perché mi darai modo di conoscere e scoprire volumi che magari mi erano sfuggiti.
Un grande abbraccio
rossella
Giovanna ciaooooo!
Molto bene, perché c’è qualche altro libretto in arrivo fra pochissimo!!!!
(E anche io sono una grande amante dei libri di Guido Tommasi ;))
Elvira Di Federico
Cara Rossella tu sei troppo forte, mi fai morire dal 🤣🤣🤣: “libri tipo peluches” è capitato anche a me più di una volta ma non sono di mio gradimento “sti peluches” soprattutto i libri ultrastupendi di Guido Tommasi ma fanno male e assai pure essendo ultraspigolosi e io, anche a letto, molto agitosa☺️. Au revoir
Rossella
Elvira buongioooornooo!
Ti vedo solo ora, ieri sono crollata, forse si intuisce pure da qualche refuso sull’ultimo post sui libri che però volevo a tutti i costi pubblicare!
Poi ieri sera ho cominciato a preparare la frutta per una confettura di pere (ti ricordi??? è la seconda che faccio, è venuta troppo bene! Poi ve la racconto nel dettaglio qui ;)) e stamattina ti stavo proprio pensando sia per la confettura che perchè qui nevica e ho appena acceso il caminetto, fra poco metto sul fuoco la marmellata e insomma ho pensato che era una situazione “alla te”, e manco avevo letto ancora il tuo messaggio! ;)
Comunque mi hai fatta schiantare, coi libri spigolosi e tu agitosa, ho iniziato la giornata sorridendo.
Adoro leggere i vostri commenti sul blog, soprattutto quando mi sveglio e li trovo, è sempre un po’ “mattina di natale” quando è così!
Buon finesettimana!
Elvira Di Federico
Io adoro 😍te cara Rossella. Nevica😳??? Qui c’è un sole che spacca le pietre ma un vento💨, modello Bora. Non mi lamento perché mi aspetta una magnifica settimana in Alto Adige perciò il tempo meteorologico lo scuso e faccio spallucce. Aspetto di leggere nuove sulle confetture, sui libri… insomma, hai capito che mi piace assai seguirti? e non preoccuparti se mi leggi e rispondi in ritardo, non importa; so benissimo quanto c’è da fare nell’arco di una giornata per donne come noi che vogliono far tutto e oltre. Riguardo la confettura di pere son curiosissima di leggere ma le pere nostrane dove le prendo? Con le susine/prugne di fine estate mi è andata di lusso ma ‘sta volta la vedo dura; be’ i miei occhi si consoleranno nel vedere le tue di confetture che saranno spe tta co la ri😋! Baci😘.
Rossella
Ciao Elvira!
Non le trovi?
Io ci sto lavorando per un cliente e mi arrivano a casa pere italiane di ottima qualità, ma sono appena stata a supermercato e pure lì c’erano un sacco di varietà (banchi interi, sarà che qui è ancora inverno ;))..
Io non so perchè ho sempre associato le pere all’autunno/inverno piuttosto che all’estate.
In ogni caso proprio in questo periodo che ho studiato un po’ meglio la cosa ho scoperto che esistono molte varietà di pere e di loro stagionalità, e le “tardive”, cioè quelle che pere che maturano nei mesi più avanzati dell’autunno vengono dette anche “pere invernali”, il che non significa che la raccolta di questi frutti avvenga nei mesi dell’inverno vero e proprio (il raccolto si effettua a partire da ottobre), ma la loro maturazione avviene a a cavallo tra dicembre e gennaio, cosa che consente di trovarle in commercio ancora in questi giorni!