piccola parentesi di consapevolezza…
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Da piccola leggevo le etichette.
Cioè, avevo bisogno di leggere un po’ ovunque, e ad essere sinceri, ho iniziato in bagno… hihihi, più o meno alle elementari, seduta sul vaso (sì, lo so non sta bene dirlo su un blog di cucina, ma si parla di una bambinetta curiosa, abbiamo un po’ di indulgenza, no?!) a passere in rassegna le scritte su shampoo, detersivo liquido per panni, dentifricio….
Con il tempo ho acquistato un po’ di dimestichezza, ed ho cominciato a notare le scritte che ricorrevano e quelle che no.
Subito però, sono iniziate le autodomande: tipo perchè non c’era la mela nello shampoo alla mela, o perchè quelle che mangiavo io non erano mai così verdi come il fluido colorato in bagno….
Poi crescendo sono arrivate le etichette alimentari, e sempre per quel viziaccio di leggere, la mattina, mezzaaddormentata davanti alla tazza della colazione, con la scatola dei cereali davanti al muso, il barattolo della marmellata, la busta dei biscotti (quelli però, perchè volevo carpire la ricetta e rifarli! ;)).
Con il tempo sono passata dal leggere all’analizzare, a volte curiosa, altre “preoccupata”, condividendo poi questa analisi attenta e dettagliata con mia madre, e con mia sorella.
Ho notato che ci sono diversi approcci alla cosa, tra i quali spiccano quello accusatorio (“è tutto veleno”), o quello riduttivo (“tanto, se stai a guardare quello che c’è dentro, finisci che non mangi più…”), che poi in qualche modo spesso coincidono.
Per fortuna ultimamente è aumentata la consapevolezza nei confronti del cibo, e con questa la nostra necessità e possibilità di avere strumento per un approccio critico al cibo, che non significa demonizzare, ma avere la possibilità di sapere, e quindi di scegliere.
Tutto questo per dire che quando izn mi ha contattata per recensire il libro di Matteo Giannattasio (che io già veneravo su Valore Alimentare per i suoi articoli puntuali, lucidi, e per nulla demonizzanti, appunto, e di grande chiarezza in tema di alimenti, additivi, ma anche e soprattutto proprietà benefiche di questi) e Carmen Rucabaudo Romero , dal titolo Gli additivi alimentari – Una guida, momenti svengo dalla contentezza.
Ho avuto purtroppo solo un estratto di 60 pagine, perfette per capire la struttura e assaporare (ri-assaporare!) la chiarezza nell’esporre gli argomenti (e chi poteva avere anche il benchè minimo dubbio?), poche per la mia avidità di lettura e per la curosità che mi ha scaturito nel leggerlo… per esempio con il paragrafo sui coloranti, quando ho “girato” pagina e ho visto che la successiva non c’era, quasi mi veniva un colpo, come in un giallo interrotto all’improvviso!
Quello che mi ha colpito del documento, è che, nonostante l’esclusivo riferimento a fonti ufficiali (a differenza di altri libri sull’argomento), come la JECFA, l’EFSA, la commissione congiunta FAO e OMS (per la valutazione della tossicità degli additivi sulla base dei dati scientifici disponibili), e ad articoli pubblicati su importanti riviste scientifiche, il modo in cui arrivano le informazioni al lettore è assolutamente diretto e comprensibile, ovvero il libro si configura proprio come una guida, tanto che, una volta capito il meccanismo “d’uso” (se mi si può passare il termine), adesso appena mi capita di mettere l’occhio su una etichetta, mi viene da girarmi verso la mia piccola biblioteca culinaria, e afferrare il libro in questione (che quindi dovrò comprare! ;-)).
Il documento si divide in una prima parte sulla classificazone degli additivi, passandone in rassegna tutte le categorie e spiegando come prima cosa la differenza tra i “naturali”, “natural-identici” o “artificiali”; dà gli strumenti per leggere le etichette, e soprattutto fornisce una interessante biblografia essenziale (io vado matta per le bibliografie… ;-)).
Poi c’è la parte sulla vera e propria guida agli additivi alimentari, che io ho proprio amato, costituita da tabelle che, categoria per categoria di additivi, li enumerano secondo il codice U.E., ne danno denominazione e caratteristiche, e ne riportano il livello di tossicità, e la relativa DGA (dose giornaliera ammissibile).
Nella terza parte si trattano gli additivi ammessi, anche se in modo ridotto, negli alimenti biologici e biodinamici.
Nella quarta parte i consigli per ridurre i consumi degli additivi, e in appendice una tabella che mi ha entusiasmata perchè permette di identificare gli additivi anche quando non ne viene fornito in etichetta il codice U.E. (possono essere infatti denominati in entrambi i modi, contribuendo però alla confusione nell’identificazione).
All’inizio del libro c’è una tabella di tutti gli additivi permessi nell’Unione Europea, poi ripresa infondo, con integrate le indicazioni sulla tossicità di ognuno, una specie di quadro sinottico da fotocopiare e da attaccare al frigo!
Il libro è pubblicato da L’aratro edizioni e si può comprre on-line sul loro sito, qui.
Potete trovarne ulteriori recensioni qui:
vorrei precisare, come ha fatto giustamente anche evelyne di pasticci e pasticcini, che noi blogger che abbiamo accolto l’invito di izn a raccontare le nostre impressioni sul libro, non abbiamo nessuno tornaconto da tale “pubblicità”: si tratta solo di condividere un’informazione importante, che magari può essere utile a molti di voi, e che sicuramente costituisce un bel capitolo nel librone della cucina consapevole e sostenibile…
izn
Non ci posso credere… mi hai fatto ricordare sprazzi della mia infanzia che avevo completamente dimenticato, che si sono svolti sia nel bagno (anche con lo shampoo alla mela) sia in cucina, che sembrano la fotocopia dei tuoi!! eheheh.
Anch'io leggevo tutto, pensa che per strada se c'era una rivista strappata per terra mi fermavo a leggerla, e mia madre era disperatissima.
Grazie, sia per la tua bellissima recensione, sia per avermi ricordato una cosa che altrimenti sarebbe rimasta sepolta nei meandri.
cavoliamerenda
estremamente utile ed estremamente interessante!
PS: potremmo fondare un club allora, piccole donne leggono (ossessivamente). E il bello è che una volta cominciato non si smette più!
lukiz
prima di imparare a leggere rompevo a tutti perché mi leggessero. dopo che ho imparato rompevo a tutti perché leggevo ogni cosa. a un certo punto mia mamma ha preso a preoccuparsi ché io leggevo anche di notte con la torcia e sotto le coperte (dividevo la stanza con mio fratello) e mi ha proibito di leggere. sequestrato i libri. così io ho cominciato con le etichette di qualunque cosa, finché ha ceduto. ancora adesso ogni volta che mi lavo i denti, in una mano ho lo spazzolino e nell'altra il tubetto per leggere cosa c'è dentro. [idem per le confezioni di qualunque cosa, cibica e non]
:)
:)
Fiordilatte
ahahah invece io avevo una predilizione per le insegne e i cartelli. La lettura delle etichette è un'abiudine più recente :)
Mi avevano già incuriosito le precedenti recensioni…ho ceduto e appena fatto l'ordine. Spero sia un libro interessante come sembra!
Genny G.
dunque, per le etichette in bagno…la stessa identica cosa!:D
questo libro mi incuriosisce molto ho già visto sugli altri blog..lo devo cercare
Giò
compro pochissime cose già fatte, tipo biscotti per intenderci, punto di + alle materie prime, ormai ci sono additivi incomprensibili ovunque!
un pò di chiarezza in questo senso è benvenuta, è molto importante sapere cosa mangiamo!…ma vi ricordate i ghiaccioli all'anice azzurri che lasciavano il colore sulla lingua??beh..l'anice non è propriamente azzurro…
Carolina
Deve essere contagiosa questa cosa, perché mi pare che si espanda senza rimedio a macchia d'olio…
Dunque, anch'io leggo TUTTE le etichette, ma proprio TUTTE… Ultimamente (visto che bagnoschiuma, creme per il corpo, shampoo, dentifricio, biscotti, Nutella,… facevano parte del bagaglio culturale) sono passata pure alle etichette dei vestiti… Al volo ti posso dire dove sono stati prodotti una maglietta di H&M o un maglioncino di Zara… E pure come vanno lavati!!! ;)
Il libro mi incuriosisce, adesso vado a sbirciare il link…
Buon pomeriggio!
salsadisapa
ma anch'io leggevo le scritte dei saponi in bagnooooooooooooooooooo
(è grave se confesso di leggerle ancora? :-)))
link subito il tuo post al mio! ho comprato il libro qualche giorno fa, mi è arrivato l'altro ieri ed è pronto sul comodino per essere riletto. è davvero indispensabile. un abbraccio!
callilli
Cara vaniglia,
sapere che esistono libri su questo argomento mi solleva molto. Anche io sono molto attenta alle composizioni dei cibi, a cosa metto addosso e a cosa uso per lavarmi. Spesso pero' non ho riferimenti su cui documentarmi; e' bene fare chiarezza su quello che usiamo e quello che mangiamo(che diventa parte di noi e influenza anche il nostro modo di pensare).
Un grazie di cuore…
Wennycara
Ma dai? Siamo gemelle separate alla nascita, anzi parlerei di parto trigemellare perchè includo anche Carolina (ho smesso di comprare capi della linea che hai citato tu dopo aver capito per benino come funzionano le cose).
Interessante lettura. Da lista dei desideri!
Buon pomeriggio,
wenny
dada
Molto interessante e sicuramente un po' fuori dalla righe. Troppo carina questa tua mania delle etichette (e sai che anch'io mi sono chiesta perché non c'era la mela nello shampoo, che delusione ;-)
Baci
Pollina
Caspiterinaaaaaaa!!!!
…anche io leggevo in bagno le etichette, ma la cosa folle è che lo faccio ancora!!! :-))
rossella
ciao ragazze del club (indetto da cavoli a merenda!) "piccole donne leggono (osessivamente)"!
questa comunanza di abitudini delle blogger pestifere e bisognose di leggere mi manda a nanna felice (e sollevata, come dice wenny, perchè esistono libri così, molto utile e, ripeto, facilmente utilizzabile!)…
a domani… presto è natale….. non vedo l'ora!
sabrine d'aubergine
Vedo con piacere che anche tu, come me, hai aderito all'invito di izn a recensire il libro del prof. Giannattasio. A quanto capisco tu lo conoscevi già, mentre per me è stata l'occasione per conoscerlo: davvero interessante. E la questione degli additivi è seria… ero convinta che tutti leggessero le etichette, e invece…
Ti saluto e ripasso quanto prima. Ciao!
Sabrine
Anonimo
Ehm…
ce sto pure io nel club….
maro… Rossi tra Mark di Holly e Bengy tra, il bagno, la nonna… siamo gemelle lo so.. comunque anche io leggo esono seguace di Valore Alimentare e ho due quaderni di Giannattasio.. ehehehe.. devo avere pure questo recensito da te! :P
che bello che belloooooo!!!
VI VOGLIO BENEEEEEEEEEEEEEEE!
Manu